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Sinassario | 7 febbraio 2024

Feb 6, 2024 | Sinassario

  • Memoria del nostro Santo Padre Luca del Monte Steirion

a cura della Chiesa Greco-Ortodossa di San Paolo Apostolo dei Greci, Reggio di Calabria

I genitori del Santo si chiamavano Stefano ed Eufrosina. Erano originari di Egina, la sua famiglia per la paura dei Saraceni si trasferì sulla costa della Focide, presso le falde del Monte Ioannis, detto anche Ioannigi ed oggi chiamato “Iannimachi”. Per lo stesso motivo scapparono da qui per trasferirsi a Kastorion, l’odierna Kastrì. Come è noyo qui sorgeva Delfi, il sacro lugo del dio Apollo con il famso oracolo. Qui, nel luglio dell’896, nacque il Santo Beato Luca, terzo di sette figli. Fin da piccolo mostrò grande propensione per la vita ascetica così da passare le sue ore in continua preghiera. 
Nel 910, all’età di 14 anni, seguì due monaci ad Atene. Nella chiesa della Tuttasanta “Athiniòtissa”, che allora si trovava sull’Acropoli, o, come dicono altri, nel monastero di Santa Maria Maggiore, oggi Monastiraki, san Luca divenne monaco. Forse rimase per qualche tempo in un eremo sulle pendici del monte Imetto dove oggi è il Monastero d’Asteriou, così detto, secondo alcuni, per essere stato l’eremo di Luca di Steirion – Asteriou. Le numerose insistenze della madre lo fecero però ritornare a Kastorion. Vi rimase pochi mesi e poi andò eremita sul monte “Iannimachi”, dove soggiornò sette anni, vicino ad una piccola chiesa dedicata ai santi Cosma e Damiano.
Da due monaci che passavano di là per andare a Roma prese gli ordini monastici.
Per sfuggire alle incursioni barbariche si recò a Zamenò, nelle vicinanze di Corinto, dove rimase in eremitaggio per 10 anni di fianco ad una colonna. Nel 927, all’età di 31 anni, ritornò di nuovo sul monte “Iannimachi”, dove restò per altri 12 anni. Da qui andò a Kalami, un luogo ad est di Antikira, con acque sorgenti, in bella e fresca posizione. Oggi si chiama Zaltsa. Tuttavia 3 anni dopo, per salvarsi dalle scorribande dei Saraceni dovette rifugiarsi ad Ambelona, un’isola brulla dove si fermò per 3 anni. Qui vennero gli abitanti di Stiri che lo convinsero a tornare presso di loro.
Nel 946, quando San Luca aveva circa 49 anni, si installò nel luogo verde ed incantevole dove oggi sorge il monastero. Costruì la sua cella ed una piccola chiesa per le preghiere; piantò qui un bel orticello dove coltivava le verdure di cui si nutriva. La sua fama richiamò sul luogo anche altri asceti, quali Gregorio, Pancrazio e Teodosio. Insieme a loro e con l’aiuto economico di molti fedeli, militari ad altri personaggi importanti dello Stato, iniziò la costruzione della chiesa di Santa Barbara. Non fece però in tempo a finirla. Nel novembre 952 previde la morte ed il 7 febbraio del 953 cessò la sua vita terrena. Visse 56 anni, 7 mesi e 8 giorni. Il discepolo Gregorio lo seppellì nella sua vecchia cella. Due anni dopo, nel 955, altri asceti ed i suoi seguaci celebrarono per la prima volta la ricorrenza della morte,
San Luca, non solo perseguì una rigida vita monastica, ma possedette anche grande umiltà, amore per tutti gli uomini, immensa umanità, incrollabile fede in Cristo e, in generale, grande devozione. Innumerevoli furono i miracoli che compì in vita. Ma anche dopo la sua morte centinaia di migliaia di infermi trovarono guarigione recandosi supplicanti alla sua tomba dalla quale sgorgava un’acqua santa. Inoltre, San Luca mostrò capacità profetiche. Previde molti avvenimenti, come l’incursione dei Bulgari, la liberazione di Creta dal dominio arabo, la sua morte. Si può quindi comprendere il rispetto e l’amore che ebbero per lui tutti i cristiani. Sopratutto la liberazione di Creta, che era stata prevista nel 942 e che avvenne circa 20 anni dopo, nel 961 ad opera di Niceforo Focà, gli procurò grande venerazione in tutto il mondo cristiano e sopratutto a Costantinopoli. Ricchi doni furono mandati regolarmente al monastero. Così, non solo fu completata la chiesa di Santa Barbara, che oggi è dedicata alla Theotokos ma dopo pochi anni, nel 1011, fu costruita una seconda chiesa, quella principale ovvero il Katholikòn, per merito dell’egumeno Filoteo e di altri asceti tra i quali Gabriele, Gregorio e Pietro. Questa chiesa fu dedicata a San Luca e in essa furono collocate le sue reliquie.

Le reliquie incorruttibili di San Luca di Steirion furono portate di nascosto in Occidente attraverso Arta e la Bosnia a causa della progressiva avanzata degli Ottomani. Nell’agosto 1463 dC arrivarono a Venezia, dove furono accolte come reliquie dell’Evangelista Luca. Il ritorno delle reliquie al Monastero di San Luca Steiriota ( Osios Lukas ) iniziò nel 19° sec. dC e si concluse nel 2001 dC, con l’iscrizione del Santo nel Nuovo Martirologio Romano da Papa Giovanni Paolo II. Nel 1986 dC, la Chiesa cattolica romana ha restituito la reliquia alla Chiesa Greca che le ha depositate nel suo Monastero. Parte del cranio si trova Monastero di Philotheou della Santa Montagna dell’Athos e altri frammenti sono sparsi qua e là.

  • Memoria di San Giorgio di Creta, neomartire

Vicariato Arcivescovile della Campania- Chiesa dei SS. Pietro e Paolo – Napoli

San Giorgio il neomartire nacque il 24 maggio 1846 nel villaggio di Alikianos nell’isola di Creta. Suo padre era un sacerdote di nome Nikolaos Devolis; sua madre si chiamava Caterina. Durante l’insurrezione di Creta del 1866 contro il dominio turco, Giorgio fu arrestato dai Turchi insieme ad altri ribelli. Con ogni mezzo cercarono di fargli rinnegare la fede in Cristo, abbracciare la religione musulmana e salvare la vita. Ma Giorgio, nonostante tutte le minacce e le terribili torture, rimase fermo nella sua fede cristiana. Fu così decapitato nel 1867, divenuto degno della corona del martirio. La funzione liturgica del Santo fu composta dall’innografo Gerasimos Mikraghiannitis.

  • Memoria di San Partenio, Vescovo di Lampsaco

Vicariato Arcivescovile della Campania- Chiesa dei SS. Pietro e Paolo – Napoli

San Partenio nacque a Melitopoli nell’Ellesponto, figlio del diacono Cristoforo. A causa dei miracoli che ebbe a compiere sin dalla giovane età, fu ordinato sacerdote e poi vescovo di Lampsaco, al tempo di San Costantino il grande. L’imperatore gli elargì grandi doni e gli conferì il potere di rovesciare gli altari degli idoli e di costruire una chiesa per la gloria di Cristo. Guariva tanti, di malattie fisiche e spirituali. Una volta si apprestava a liberare un uomo dal demone che lo possedeva sin dall’infanzia: questo cominciò a implorare di fermarsi. San Partenio allora gli promise che gli avrebbe trovato un altro uomo in cui dimorare. Il demone chiese: “Chi è quest’uomo?”, il Santo rispose: “Tu puoi dimorare in me, se desideri.” Il demone allora fuggì via, come se fosse stato toccato dal fuoco, gridando: “Se la semplice vista della tua persona è un tormento per me, come posso osare entrare dentro di te?”.
Dopo aver compiuto molti miracoli nel corso di tutta la sua vita, san Partenio si addormentò in pace in età avanzata.

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