- Memoria dei Santi Zenobio vescovo di Aegae in Cilicia e sua sorella Zenobia, martiri
Questi santi erano originari di Aegae in Cilicia, e furono educati nella pietà dai loro genitori. Zenobio era un medico che guariva molti ammalati liberamente, con la potenza di Dio, e a causa di questa sua virtù fu consacrato vescovo di Aegae. Con sua sorella Zenobia fu arrestato ed entrambi furono torturati affinché rinnegassero la loro fede. Morirono decapitati, nell’anno 290 circa, durante il regno di Diocleziano.
- Memoria del santo ieromartire MARCIANO, primo vescovo di Siracusa
a cura della Chiesa Greco-Ortodossa di San Paolo Apostolo dei Greci, Reggio di Calabria
San Marciano era discepolo dell’Apostolo Pietro e ricevette da lui l’ordinazione venendo inviato come vescovo nella regione di Siracusa in Sicilia. Egli stupì tutti i pagani che li si trovavano con i suoi miracoli e gettò giù gli altari degli idoli con la sola sua preghiera. Fu così che gli abitanti del luogo divennero rapidamente figli della luce grazie alla predicazione del santo e la nuova nascita nel Santo Battesimo. Ma i giudei che abitavano la città furono presi da una furiosa gelosia allo spettacolo dei successi di Marciano e gli diedero la morte, offrendogli così la ricompensa dei suoi lavori attraverso la corona del martirio.
Il Braccio reliquiario di San Marciano, primo vescovo e martire di Siracusa è in argento, parzialmente dorato, lavorato a sbalzo ed inciso, in modo da formare rombi e gigli, simbolo della purezza e della verginità dei Santi. Dalla manica, di forma conica, attraverso un delicato merletto, fuoriesce la mano benedicente alla maniera greca. Le tre dita simboleggiano la Trinità mentre le altre due unite rappresentano l’unione della natura umana e divina del Cristo. Un’iscrizione in lettere onciali, riferisce che il reliquiario, contenente un frammento dell’osso del braccio di San Marciano, fu commissionato da Richard Palmer, Vescovo di Siracusa. Il reliquiario fu trasferito a Messina dallo stesso prelato, divenuto Arcivescovo della città nel 1182.
- Memoria di san Deusdèdit, vescovo di Napoli
Archimandrita Antonio Scordino
Era vescovo di Napoli quando vi giunse dalla Sicilia, nel 663, l’imperatore Costantino Pogonato. Grazie all’aiuto di questi, costruì presso la cattedrale un oratorio nel quale depose le reliquie della santa martire africana Restituta, già deposte nell’isola Pithekusa, detta oggi Ischia.