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Sinassario | 30 aprile 2024

Apr 29, 2024 | Sinassario

Kontàkion. Tono pl. 2.

Venite, celebriamo tutti colui che per noi fu crocifisso; Maria lo contemplò sulla croce e diceva: Anche se subisci la croce, tu sei il mio Figlio e Dio.

Ikos.

Maria l’agnella, vedendo il proprio agnello trascinato al macello, lo seguiva con altre donne, consumata dal dolore, gridando a lui così: Dove vai, o Figlio? Per chi hai intrapreso questa corsa veloce? Forse ci sono altre nozze a Cana e ti affretti per mutare di nuovo l’acqua in vino? Vengo con te, o Figlio, o piuttosto, resto con te? Dimmi una parola, o Verbo, non passare accanto a me in silenzio, tu che mi hai serbata pura: tu sei infatti il mio Figlio e Dio.

Menologio

Il 30 di questo mese memoria del santo e illustre apostolo Giacomo, fratello di san Giovanni il Teologo.

Stichi. San Giacomo apostolo, immolato come un agnello che rumina le parole dell’Agnello di Pasqua guadagna, come secondo martire, i pascoli celesti. Una spada mortale, il trenta, colpisce Giacomo.

Lo stesso giorno memoria del nostro beato padre Clemente il poeta.

Stichi. Divenuto diletto quaggiù per le odi, Clemente fu trasferito per dilettare gli spiriti celesti.

Lo stesso giorno memoria di san Massimo, martire.

Stichi. Di Massimo che si ritrovò la sillaba xi a metà del nome, la spada tagliò il ventre per noi.

Lo stesso giorno memoria del ritrovamento delle reliquie del santo ieromartire Basilio, vescovo di Amassìa.

Stichi. Siccome la sua morte per il Re vivente lo aveva segnalato, il corpo di Basilio non poteva restar nascosto.

Lo stesso giorno memoria del nostro santo padre Donato, vescovo di Evrìa.

Stichi. Chi oserà non dar gloria a te, o Donato, la cui memoria è glorificata da tante opere?

e la seguente memoria del triodion:

Nel santo e grande venerdì, celebriamo la santa e tremenda passione salvifica del Signore, Dio e Salvatore nostro Gesù Cristo, da lui per noi volontariamente accettati: ricordiamo gli sputi, gli schiaffi, le percosse, gli oltraggi, gli scherni, la tunica di porpora, la canna, la spugna, l’aceto, i chiodi, la lancia e soprattutto la croce e la morte, tutti eventi accaduti il venerdì. Ricordiamo anche la salvifica confessione sulla croce del buon ladrone crocifisso col Signore.

Stichi per la crocifissione. Tu sei il Dio vivente, benché morto sul legno, tu, morto, nudo e Verbo del Dio vivente!

Per il buon ladrone. Aprì le porte chiuse dell’Eden il ladro con la chiave del suo: Ricòrdati di me.

Per il tuo sconfinato e trascendente amore compassionevole verso di noi, Cristo Dio, abbi pietà di noi. Amìn.

Sinassario.

Il 30 di questo mese memoria del santo e illustre apostolo Giacomo, fratello di san Giovanni il Teologo.

Stichi. San Giacomo apostolo, immolato come un agnello che rumina le parole dell’Agnello di Pasqua guadagna, come secondo martire, i pascoli celesti. Una spada mortale, il trenta, colpisce Giacomo.

Lo stesso giorno memoria del nostro beato padre Clemente il poeta.

Stichi. Divenuto diletto quaggiù per le odi, Clemente fu trasferito per dilettare gli spiriti celesti.

Lo stesso giorno memoria di san Massimo, martire.

Stichi. Di Massimo che si ritrovò la sillaba xi a metà del nome, la spada tagliò il ventre per noi.

Lo stesso giorno memoria del ritrovamento delle reliquie del santo ieromartire Basilio, vescovo di Amassìa.

Stichi. Siccome la sua morte per il Re vivente lo aveva segnalato, il corpo di Basilio non poteva restar nascosto.

Lo stesso giorno memoria del nostro santo padre Donato, vescovo di Evrìa.

Stichi. Chi oserà non dar gloria a te, o Donato, la cui memoria è glorificata da tante opere?

Per le loro sante preghiere, o Dio, abbi pietà di noi. Amìn.

 

 

  • 04: memoria dei Ss. Donato, vescovo di Evria -Eurea-; Lorenzo Vescovo di Novara e Martire (verso il 397); e Sofia di Fermo

In epoca veneziana le reliquie di san Donato furono traslate nell’isola di Murano.

Visse all’epoca dell’imperatore Teodosio I e morì probabilmente dopo il 388. Ebbe fama di grande taumaturgo e fu venerato come patrono dell’Epirus Vetus. In passato gli fu attribuito, ma erroneamente, l’onore di aver conferito il battesimo allo stesso Teodosio.
Spesso è confuso con san Donato di Arezzo ed è difficile distinguere nei suoi Acta ciò che riguarda ciascuno dei due santi.
In epoca veneziana le reliquie furono traslate nell’isola di Murano.

 da wikipedia.org

 

 

  • 04: memoria del santo e glorioso Apostolo GIACOMO, fratello di san Giovanni il Teologo

a cura della Chiesa Greco-Ortodossa di San Paolo Apostolo dei Greci, Reggio di Calabria

San Giacomo era figlio di Zebedeo e fratello gemello di san Giovanni il Teologo ed esercitava con loro la professione di pescatore.
Dopo la chiamata di Pietro e Andrea fu invitato dal Signore con Giovanni suo fratello ad abbandonare tutto per seguirlo. Lasciando il loro padre con la loro barca e le reti seguirono Cristo e mostrarono un tale zelo che il Signore li chiamò “ Figli del tuono” poiché avevano proposto di far scendere dal cielo fuoco su un villaggio samaritano che aveva rifiutato di riceverli ( Lc 9,54). San Giacomo accompagnò il Signore nelle sue predicazioni e fu giudicato degno di un favore speciale, con Pietro e Giovanni. Il Cristo li prendeva affettuosamente con lui quando pregava e quando manifestò in maniera eclatante la Sua divinità, come il giorno della sua Trasfigurazione sul Monte Tabor (Mt. 17,1-8).
Mentre salivano verso Gerusalemme Giacomo e Giovanni fecero chiedere al Maestro, per intermediazione della loro madre Salomé, due posti d’onore nel Suo Regno. Gesù rispose loro:<< Voi non sapete ciò che chiedete. Potete voi bere il calice che io berrò? Non lo possiamo, risposero loro. Il mio calice voi lo berrete, quanto sedervi alla mia destra e alla mia sinistra ciò non appartiene a me accordarvi ciò ma è per quelli a cui mio Padre lo ha riservato. >> (Mt 20, 20-28).
Questa profezia si realizzò dopo la discesa del Santo Spirito e la nascita della Chiesa (tra il 41 e 44). Andando a Gerusalemme per la Pasqua giudea, san Giacomo fu arrestato su ordine di Erode – Agrippa. Si racconta che il suo carceriere, colpito dalla fermezza della sua testimonianza e l’ardore della sua fiducia in Cristo Salvatore, chiese perdono all’Apostolo che l’abbracciò dicendo:<< La pace sia con te! >>.
Essi ebbero ambedue la testa tagliata, san Giacomo fu così il primo dei Dodici Apostoli a bere il calice del Signore per andare a sedersi alla sua corte nel Regno.

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