- Memoria di San Marco di Aretusa
Vicariato Arcivescovile della Campania- Chiesa dei SS. Pietro e Paolo – Napoli
San Marco, vescovo di Aretusa in Siria, visse al tempo degli imperatori Costante e Giuliano l’Apostata. San Gregorio Nazianzeno lo definì “uomo straordinario ed anziano santissimo”. Pieno di zelo nella vera fede, si adoperò perché venisse distrutto un tempio pagano, e al suo posto edificata una chiesa. Quando Giuliano salì sul trono, nel 361, temendo la vendetta per questo suo gesto, in un primo tempo si nascose. Ma quando seppe che, al suo posto, altri erano stati imprigionati, si consegnò. Rifiutatosi fermamente di ricostruire il tempio distrutto, fu allora imprigionato e torturato in vario modo, senza alcuna considerazione per la sua età avanzata. Alla fine, il suo corpo fu cosparso di miele e di una sostanza al gusto di pesce in salamoia, e fu immobilizzato sotto il pieno sole, perché attirasse api e vespe. Ma a causa del suo nobile comportamento durante tutte queste prove, i suoi persecutori si pentirono e lo liberarono. Si dedicò in seguito all’evangelizzazione dei pagani e morì in pace nel 364.