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Sinassario | 28 gennaio 2024

Gen 27, 2024 | Sinassario

  • Memoria del Venerabile Palladio

Vicariato Arcivescovile della Campania- Chiesa dei SS. Pietro e Paolo – Napoli

Palladio, un grande asceta, costruì una piccola cella su una montagna chiamata Immi. Lì, dopo molte veglie, digiuno e preghiera costante, fu ritenuto degno da Dio di operare miracoli.

Una volta, davanti alla sua porta fu trovato il cadavere di un mercante, derubato e ucciso da un ladro. Tutti accusarono Palladio di essere l’assassino di quell’uomo. Il santo, allora, pregò e resuscitò il mercante, che subito indicò il vero assassino, che era appunto tra coloro che accusavano Palladio. Questo miracolo fece guadagnare a Palladio la reputazione di uomo santo in tutta quella regione.

Dopo aver vissuto l’intera vita nel timor di Dio, Palladio si addormentò in pace.

Secondo il Codice di Parigi 259, così come per alcuni Lavrioti, la sua memoria viene commemorata anche il 27 novembre.

  • Memoria di Sant’Efrem, il Siro e del nostro venerando padre Callinico, igumeno del Sacro Monastero di San Nicola di Casole, che si addormentò in pace nel 1195

Sant’Efrem, il Siro 

Sant’Efrem proveniva dall’Oriente e nacque nella città di Nisibi in Mesopotamia probabilmente nel 308, o anche prima. Visse sotto Costantino il Grande (324 – 337) e i suoi discendenti, tra cui Giuliano l’Apostata (361 – 363). Fin dalla tenera età gli fu insegnata la fede e la virtù dal vescovo della sua città natale Iakovos (309 – 364), che lo ordinò anche diacono, ma il santo rifiutò di ricevere un incarico superiore. Seguì molto presto la vita monastica e con l’illuminazione del Paraclito scrisse numerose opere di edificazione spirituale e morale. Ecco perché è ammirato per la moltitudine e la bellezza delle sue opere. Esperto con precisione in tutte le questioni dottrinali, seppe combattere le eresie e difendere l’Ortodossia con meravigliosa chiarezza. Fu lui a sconfiggere nel dialogo l’eretico Apollinario e a condurre molti eretici a ritornare alla pietà originaria.

Quando, con il trattato dell’anno 363, firmato dal successore di Giuliano Gioviano (363 – 364), Nisibi fu ceduta ai Persiani, sant’Efraem lasciò la sua terra natale e giunse a Edessa, dove esercitò l’ascesi in una montagna adiacente. Nell’anno 370 visitò Basilio Magno a Cesarea di Cappadocia e poco dopo i Padri e gli Asceti d’Egitto.

Sant’Efrem si addormentò in pace nell’anno 373.

Da www.saints.gr

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Memoria del nostro venerando padre Callinico

Quarto abate fu Callinico (1174-27 Gennaio 1195). Nel tetrastico di Nettario fu immortalato come “uomo di vita austera e celebre per opere”

  • Memoria del Venerabile Giacomo l’asceta

By St. Nikolai Velimirovich

Vicariato Arcivescovile della Campania- Chiesa dei SS. Pietro e Paolo – Napoli

Giacomo l’asceta visse nel VI secolo. Era così gradito a Dio da guarire con le sue preghiere i malati più gravi. Ma il nemico del genere umano lo attirò in grandi tentazioni. Una volta, una donna di costumi immorali gli fu mandata da alcuni schernitori. Si presentò a Giacomo camuffandosi, fingendo di piangere, ma per tutto il tempo cercò di attirarlo nel peccato. Vedendo che stava per cedere, Giacomo mise la mano sinistra nel fuoco e la tenne lì per qualche minuto finché non fu bruciata. Vedendo questo, la donna fu presa da grande paura, si pentì e cambiò vita. In un’altra occasione, Giacomo non riuscì a sfuggire alla tentazione, ma piuttosto cedette a una fanciulla, che era stata portata dai suoi genitori per essere curata da una malattia mentale. Lui la guarì, ma dopo peccò con lei. Poi, per nascondere quel peccato, la uccise e gettò il so corpo in un fiume. Come capita spesso, il passo dalla lussuria all’omicidio non è lungo. Giacomo visse per dieci anni in penitenza in una tomba aperta. Ad un certo punto vi fu una grande siccità,  che faceva soffrire gli uomini e il bestiame. Come risultato delle sue preghiere, cadde la pioggia: Giacomo capì che Dio lo aveva perdonato. Ecco un esempio, simile a quello di Davide, di quanto sia contorto il demone del male; di come, con il permesso di Dio, le più grandi figure spirituali possano essere vinte dal peccato, e di come poi Dio, dopo una penitenza sincera e contrita, secondo la sua misericordia possa perdonare anche i peccati più grandi, e non punire quelli che puniscono se stessi.

  • Memoria del beato Efraim delle Grotte di Kiev

Vicariato Arcivescovile della Campania- Chiesa dei SS. Pietro e Paolo – Napoli

Il beato Efraìm nacque a Kiev ed era il tesoriere del principe di Kiev Izjaslav (1054-1078), figlio di Yaroslav Vladimirovič . Divenne monaco e praticò l’ascetismo nella Grande Lavra delle Grotte di Kiev. Ma il diavolo si incollerì al vedere la famiglia dei monaci moltiplicarsi. Così fece sollevare il sovrano Izjaslav contro i Padri delle Grotte, procuròando loro molte sofferenze. Quando la prova finì, il beato si diede con sacro zelo all’ascesi e alla preghiera. Il suo desiderio di visitare i luoghi santi lo portò a recarsi a Costantinopoli e in Palestina. Voleva venerare i luoghi dove avevano vissuto e combattuto spiritualmente i Santi Apostoli, i grandi Padri e gli Asceti del deserto. Ritornò alla Lavra di Kiev portando con sé il typikon monastico e le consuetudini ecclesiastiche dei monaci del monastero di Stoudion a Costantinopoli.

Il beato Efraìm fu ordinato vescovo della città di Perejaslav intorno al 1090 dal metropolita di Kiev Giovanni. Così, dopo aver vissuto in modo gradito a Dio, si addormentò in pace nell’anno 1098 e fu sepolto nella Lavra di Sant’Antonio di Kiev.

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