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Sinassario | 27 gennaio 2024

Gen 26, 2024 | Sinassario

  • Memoria della traslazione delle sacre reliquie del nostro santo padre Giovanni Crisostomo, arcivescovo di Costantinopoli

In questo giorno si fa memoria della traslazione delle reliquie di San Giovanni Crisostomo, avvenuta trentuno anni dopo la sua morte. San Giovanni Crisostomo era morto il 14 settembre 407 a Comana, in Armenia, durante il viaggio verso le rive del Mar Morto, dove il Santo doveva essere trasferito per trascorrere il suo esilio. L’Imperatore Teodosio il Giovane, figlio di Arcadio e Eudossia, e il Patriarca Proclo, che era stato discepolo di San Giovanni, vollero che le spoglie mortali del Santo venissero trasferite a Costantinopoli, dove giunsero la notte del 27 gennaio 438, accolte da una folla osannante.
L’urna con le reliquie fu collocata nella chiesa della santa martire Irene, il Patriarca la aprì e vide che il corpo di san Giovanni era rimasto incorrotto. L’imperatore si avvicinò all’urna in lacrime, chiedendo perdono per la madre che aveva bandito san Giovanni, e per tutto il giorno e la notte la gente non si allontanò dal suo corpo. Al mattino la teca con le sue reliquie fu portata alla Chiesa dei Santi Apostoli. Il popolo gridò: “Riprendi il tuo trono, padre!”. Poi il patriarca Proclo e il clero in piedi presso le reliquie di san Giovanni videro aprire la sua bocca e sentirono pronunciare: “Pace a tutti!”.
Durante la IV crociata le reliquie furono traslate nella chiesa di san Pietro in Vaticano, e nel 2004 sono state restituite al Patriarcato Ecumenico, poste nella navata sinistra della chiesa patriarcale di san Giorgio a Costantinopoli.
La festa in onore della traslazione delle reliquie di san Giovanni Crisostomo è stata fissata nel IX secolo. Da allora, ogni 27 gennaio il Patriarca Ecumenico, successore di san Giovanni Crisostomo nella Cattedra di Costantinopoli, presiede le celebrazioni del vespro, matuttino e Divina Liturgia, non dal proprio Trono, dove si mette l’icona di san Giovanni Crisostomo, ma dalla sede accanto; in questo modo la Chiesa restituisce la Cattedra a san Giovanni Crisostomo.

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