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Sinassario | 2 marzo 2023

Mar 1, 2023 | Sinassario

2 marzo – Memoria del santo martire Esichio, senatore; del santo ieromartire Teodoto vescovo di Cirenia di Cipro (320); di san Nicola Planàs, presbitero (1932)

Sinassario

Il 2 di questo mese memoria di santo martire Esìchio, il senatore.
Stichi. Esìchio, fiume d’acque dolci, sfuggì al fiume di fuoco. Il 2 Esìchio attracca al porto celeste.

Lo stesso giorno memoria del santo ieromartire Teodoto, vescovo di Cirenia di Cipro.
Stichi. Anche se sei pieno delle ferite della lotta, Cristo, ti prende nella pace, o Teodoto.

Lo stesso giorno memoria del santo martire Koìnto il taumaturgo.

Lo stesso giorno memoria dei santi martiri Nestore e Tribimio.
Stichi. La spada tagliò la gola di Nestore e così fece a Tribimio.

Lo stesso giorno memoria del santo martire Troadio e dei martiri suoi compagni sotto l’imperatore Decio.
Stichi. Non aspettare a morire di spada, o Troadio, non aspettare e non aspetterai a ricevere la corona.

Lo stesso giorno la santa vergine Eutalia perì di spada.
Stichi. Fu decapitata una fanciulla vergine, che amava il Figlio della Fanciulla Vergine Madre.

Lo stesso giorno i santi martiri Andronico e Atanasia perirono di spada.
Stichi. Atanasia, morendo con Andronico, con lui pure vive.

Per le loro sante preghiere, o Dio, abbi pietà di noi. Amìn.

  • Memoria del santo martire Esichio, senatore

Vicariato Arcivescovile della Campania- Chiesa dei SS. Pietro e Paolo – Napoli

Il santo martire Esichio visse durante il regno di Galerio Massimiano, agli inizi del IV secolo . Aveva un ruolo importante nel palazzo reale e nel senato, perché era un magistrato. Quando scoppiò la persecuzione contro i cristiani, gli fu proposto di rinunciare alla sua fede, per salvare la sua vita e il suo ufficio. Ma Esichio non esitò a disprezzare tutti gli onori e le promesse e, con un eloquente entusiasmo, confessò la sua fede. Il  re rimase sconcertato, ordinò che venisse rimosso dal suo ufficio e che fosse costretto ad indossare indumenti miseri, per poi ridicolizzarlo di fronte a tutti i funzionari. Fatto tutto questo, infatti, il re lo convocò e gli disse: “Non provi vergogna, Esichio, per aver perso il tuo onore e il posto di magistrato, ed essere stato ridotto a questo genere di vita? O forse non sai che i Cristiani, il cui modo di vivere hai abbracciato, non hanno alcun potere di reintegrarti nel tuo ruolo precedente e ridarti il tuo onore perduto?” Il Santo rispose: “Il tuo onore, o re, è temporaneo, ma l’onore e la gloria che Cristo dà sono eterni, senza fine”. A causa di queste parole, Massimiano si contrariò molto, e ordinò che una grande pietra gli venisse legata intorno al collo e che fosse gettato in acqua, nel punto più profondo del fiume Oronte. Così, quest’uomo benedetto ricevette la corona del martirio per il Signore.

  • Memoria dei Santi Giovino e Basileo martiri a Roma sotto Valeriano (verso il 258)

Tratto da http://www.oodegr.com/tradizione/tradizione_index/vitesanti/stefanotarsicio.htm 

Acta sanctorum Stephani papae et Tarsicii acolyti martyrum

Venne fuori un decreto di Valeriano e Gallieno che colpiva Stefano e il clero della Chiesa Romana: dodici, che v’erano ascritti, Bono, Fausto, Mauro, Primitivo, Calunnioso, Giovanni, Esuperanzio, Cirillo, Teodoro, Basilio, ed Onorato, vennero decollati sulla Via Latina presso l’aquidotto[7]; i loro corpi furono sepolti accanto a quelli di Giovino, e Basileo[8], per cura di Tertullino. Informatone papa Stefano chiamò a se Tertullino, ed eruditolo del regno di Dio, e della vita eterna, lo battezzò, e ordinò sacerdote, commettendogli provvedere alla tumulazione dei martiri.

[7] Il Martirologio Romano li ricorda il 1 di Agosto: A Roma, sulla via Latina, i santi Martiri Bono Prete, Fausto e Mauro, con altri nove, che sono ricordati negli Atti di santo Stefano Papa.

[8] Il Martirologio Romano li ricorda il 2 marzo: A Roma, sulla via Latina, i santi Martiri Giovino e Basileo, che patirono sotto gli Imperatori Valeriano e Gallieno. Nulla di più è detto su questi due martiri, di cui sappiamo soltanto che furono sepolti con tutta probabilità nel cimitero dedicato a Tertullino; nel IX secolo i loro resti, insieme a quelli degli altri martiri di quella catacomba, furono traslati nella basilica dei Santi XII Apostoli.

  • Memoria di Santa Eutalia vergine ed asceta a Lentini in Sicilia uccisa dal fratello in odio alla fede cristiana (verso il 257)

Chiamata alla fede grazie ai miracoli operati dai tre santi Fratelli – Filadelfo, Alfio e Quirino – fu denunciata come cristiana e decapitata dal suo stesso fratello.

Tratto da http://ordovirginumsicily.blogspot.it/2012/01/le-sante-vergini-consacrate-del-mese-di_1486.html

La madre, Eutropia, era una nobile matrona, vedova, che viveva con i suoi due figli Serviliano ed Eutalia a Lentini. Testimone delle guarigioni miracolose di Tecla e Giustina, per intercessione dei  Santi Alfio, Cirino e Filadelfo, un giorno si recò al loro sepolcro, per implorare la guarigione. Eutropia infatti, era afflitta da perdite di sangue, come l’emorroissa del Vangelo. Inginocchiata in lacrime presso la tomba di questi martiri, elevò a Dio la richiesta di guarigione. Qui si addormentò e in sogno ebbe una celeste visione: vide i santi Alfio, Filadelfo e Cirino, in tutta la loro gloria, che le annunciavano la completa guarigione dalla malattia se avesse ricevuto il Battesimo. Destata dal sonno, raccontò il sogno alla figlia ed entrambe chiesero il Battesimo. La madre fu miracolosamente guarita ed Eutalia, prima fidanzata, decise di consacrarsi al Signore. 
Alla morte di Tertullo, accanito persecutore dei cristiani, il figlio di Eutropia, Serviliano, sacerdote pagano del tempio di Cerere, cercò di strangolare la madre a causa della sua fede in Gesù Cristo. Eutalia, rimproverò il fratello per le sue intenzioni criminali ma questi stracciò le vesti della sorella, la percosse e la consegnò ad uno schiavo perché abusasse di lei. Mentre la ragazza si affidava alla protezione dei Santi Fratelli il servo le si avvicinò e cadde a terra accecato. Allora Serviliano  l’8 Settembre del 257 la uccise trapassandole la gola con un pugnale. Il corpo fu sepolto nella Cripta del Duomo di Lentini (arcidiocesi di Siracusa) insieme a quelli dei Santi Fratelli e dalle Sante Tecla e Giustina

  • Memoria dello ieromartire Teodoto vescovo di Cirenia di Cipro (320) [da www.saints.gr]

Vicariato Arcivescovile della Campania

San Teodoto, vescovo di Cirenia a Cipro, visse all’inizio del IV secolo, quando il paganesimo era sul punto di morire e cercava, come le bestie ferite a morte, con tutte le sue forze rimanenti, di distruggere anche il suo avversario, la Chiesa. Per il suo grande zelo a favore della fede cristiana e per le conquiste che ottenne nel mondo pagano, san Teodoto suscitò l’ira del governatore Sabino. Dopo averlo arrestato, cercò di persuaderlo a rinunciare alla sua fede in Cristo. Teodoto non solo non negò la sua fede, ma parlò anche con coraggio al sovrano contro l’illusione pagana e lo esortò a rinnegare i falsi dei. Allora Sabino lo fece torturare duramente, ma di fronte alla rivolta della popolazione cristiana, si spaventò e ordinò che il Gerarca fosse portato in prigione.

Ma anche in carcere, Teodoto non abbandonò il suo lavoro. Trovò degli uomini cui predicò la verità, creando così in quella prigione un piccolo gregge.

Successivamente, durante il regno di Costantino il Grande, fu liberato e due anni dopo, nel 315, si addormentò nel Signore, lasciando al clero e al popolo un esempio indimenticabile.

  • Memoria di san Nicola Planàs, presbitero (1932)

Agios Nikolaos nacque a Naxos nel 1851 d.C., da Ioannis e Augustina, della famiglia Melissourgou. I suoi pii genitori lo hanno allevato con l’istruzione e la disciplina del Signore.

Fin dall’infanzia ha espresso il suo fascino e il suo amore per il sacro. Era un seguace e ha sempre servito nel santuario del nonno del prete Georgios Melissourgos. Destinato da Dio a diventare ministro dei suoi santi misteri, ha partecipato continuamente alla vita liturgica della Chiesa attraverso il digiuno, la preghiera e la vigilanza.

Dopo la morte di suo padre venne con sua madre e sua sorella ad Atene, dove divenne il loro protettore. È nato, ma è morto presto. La sorella maggiore è morta appena nato il loro bambino, Giannakis, che lo ha cresciuto da solo.

Ο Κύριος δεν εβράδυνε να τον αναδείξει λειτουργό της Εκκλησίας Του και τον κατέστησε εύθετο και εύχρηστο στο Ευαγγέλιο του Χριστού. Χειροτονείται διάκονος στις 28 Ιουλίου του 1879 μ.Χ., στο ναό Μεταμορφώσεως της Πλάκας, και μετά από πέντε χρόνια, στις 2 Μαρτίου 1884 μ.Χ., χειροτονείται Πρεσβύτερος στο ταπεινό εκκλησάκι του Αγίου Ελισσαίου, στο Μοναστηράκι. Διακονεί στο ιερό θυσιαστήριο επί 50 χρόνια περίπου (1884 – 1932 μ.Χ.), στους ναούς και του Αγίου Παντελεήμονος, κοντά στον Ιλισσό ποταμό, και της ακόμη πτωχότερης και απόμερης τότε Εκκλησίας του Αγίου Ιωάννου του Προδρόμου του λεγομένου «Κυνηγού», στη σημερινή οδό Βουλιαγμένης. Διακρίθηκε ως ο λειτουργικότερος ιερεύς, άνθρωπος προσευχής, του οποίου η ζωή υπήρξε και αναδείχθηκε συνεχής διακονία του Θυσιαστηρίου. Από «φυλακῆς πρωίας μέχρι νυκτός» παρέμενε στο ναό. Ήταν αφιλάργυρος κατά τον τρόπο και πλήρης έργων αγαθών και ελεημοσύνης. Του αρκούσε για τροφή λίγο ψωμί και λίγα χόρτα, τα οποία συνέλεγε ο ίδιος, και κάποιες φορές, λίγο γάλα που του πρόσφεραν βοσκοί στην ερημική τότε περιοχή της ενορίας του. Αλησμόνητες παρέμειναν οι αγρυπνίες τις οποίες ετελούσε στο ναό του Αγίου Ελισσαίου Αθηνών. Αναφέρονται και μαρτυρίες παιδιών, ότι τον έβλεπαν κατά την διάρκεια της Θείας Λειτουργίας μεταρσιωμένο να στέκεται υπεράνω της γης. Μαρτυρίες δε περιφανών λογίων, όπως του Αλέξανδρου Παπαδιαμάντη και Αλέξανδρου Μωραϊτίδου, που έψαλλαν στις αγρυπνίες τις οποίες ετελούσε, εξαίρουν τη σπάνια και αγία ιερατική αυτού προσωπικότητα.

Il Signore non tardò a nominarlo ministro della Sua chiesa e lo rese semplice e facile da usare nel Vangelo di Cristo. Fu ordinato diacono il 28 luglio 1879 d.C., nella chiesa della Trasfigurazione di Plaka, e dopo cinque anni, il 2 marzo 1884 d.C., fu ordinato anziano nell’umile chiesa di Agios Elissaios, a Monastiraki. Ha servito presso l’altare sacro per circa 50 anni (1884 – 1932 d.C.), nei templi di Agios Panteleimon, vicino al fiume Ilissos, e nella ancora più povera e isolata Chiesa di Agios Ioannis il Precursore del cosiddetto “Cacciatore” , nell’odierna Vouliagmenis Street. Si distinse come il sacerdote più liturgico, un uomo di preghiera, la cui vita era e divenne un costante ministero dell’Altare. Dalla “guardia del mattino alla notte” rimase nel tempio. Era spietato nei modi e pieno di opere di bontà e di elemosina. Un po ‘di pane e un po’ d’erba, che lui stesso raccoglieva, e qualche volta un po ‘di latte offertogli dai pastori nella zona allora deserta della sua parrocchia, gli bastavano da mangiare. Le veglie che ha eseguito nella chiesa di Agios Elissaios ad Atene sono rimaste indimenticabili. Ci sono anche testimonianze di bambini che durante la Divina Liturgia lo videro pentito in piedi sopra la terra. Le testimonianze di illustri studiosi, come Alexandros Papadiamantis e Alexandros Moraitidou, che cantavano nelle veglie da lui svolte, escludono la sua rara e santa personalità sacerdotale.

Ο παπα- Νικόλας, ο λεγόμενος «απλός», ζούσε μέσα στη χαρά της Θείας Ευχαριστίας, την οποία τελούσε ανελλιπώς κάθε ημέρα, όπως την όριζαν οι λειτουργικοί κανόνες, και την παρέτεινε επί πολλές ώρες, για να έχει την πνευματική της απόλαυση. Πάντα ανταποκρινόταν στο γνήσιο ορθόδοξο φρόνημα και ετελούσε πανηγυρικά το Μυστήριο της ελεύσεως και παρουσίας του Αναστημένου Κυρίου, που αποκαλύπτει τον εαυτό Του, όπως τότε στο Μυστικό Δείπνο. Η χαρά της Αναστάσεως, που βρίσκεται στην καρδιά της Ευχαριστίας, γινόταν οντολογική αναψυχή και αγαλλίαση στον φλεγόμενο από θεία Αγάπη Γέροντα. Η μέθεξή του στην πασχάλια χαρά τον συνέπαιρνε. Δεν ήταν γι αυτόν ένα απλό εφημερικό καθήκον. Πρόφαση ήταν το επί ώρες παρατεινόμενο μνημόσυνο των ζωντανών και των κοιμηθέντων, από τον όγκο των σημειωμάτων που κρατούσε πάντα σ’ ένα δισάκι. Στην πραγματικότητα δεν ήθελε να διακόψει ποτέ τη χαρά της Τράπεζας της Ευχαριστίας, τη θέα του Αναστημένου Σώματος και Αίματος του Χριστού.

Papa Niccolò, il cosiddetto “semplice”, viveva nella gioia dell’Eucaristia, che compiva ininterrottamente ogni giorno, come definito dalle regole liturgiche, e la prolungava per molte ore, per avere il suo godimento spirituale. Ha sempre corrisposto alla genuina mente ortodossa e ha celebrato solennemente il Sacramento della venuta e della presenza del Risorto, che si rivela, come allora nell’Ultima Cena. La gioia della Risurrezione, situata nel cuore dell’Eucaristia, è diventata una ricreazione ontologica e una gioia nell’Anziano ardente per Amore divino. La sua immersione nella gioia lilla lo prese. Non era un semplice dovere per lui. Il pretesto era il memoriale dei vivi e dei dormienti di un’ora, dal volume di appunti che teneva sempre su un vassoio. Infatti, non ha mai voluto interrompere la gioia dell’Eucaristia, la visione del Corpo e Sangue Risorto di Cristo.

Ο αείμνηστος Γέροντας, αφού έφθασε στα 82 του χρόνια και έδωσε πρωτοφανή στον αιώνα μας μαρτυρία ουρανίων χαρισμάτων, οσιότητος, ταπεινώσεως, απλότητος, διακρίσεως, ελεημοσύνης, ασκήσεως και κατά Θεόν σοφίας, αφού εστάθηκε ο μοναδικός προστάτης χιλιάδων ορφανών και πτωχών και έφθασε στο ύψος θείας τελειότητος, εκοιμήθηκε οσίως εν ειρήνη το 1932 μ.Χ. και τον έθαψαν μπροστά στον Ναό του Αγίου Ιωάννη του Κυνηγού.

Στις 29 Αυγούστου του 1992, τα ιερώτατα και θαυματουργά Λείψανα του Αγίου Νικολάου του Πλανά τοποθετήθηκαν σε ασημένια λάρνακα, που σήμερα βρίσκεται στο δεξιό κλίτος του Ιερού αυτού Ναού.

Η Αγία μας Εκκλησία ανεκήρυξε και επισήμως ως άγιο τον Άγιο Νικόλαο τον Πλανά κατά την 135 η Συνοδική Περίοδο (1991 – 1992 μ.Χ.) του Πανσέπτου Οικουμενικού Πατριαρχείου, με εισήγηση του Σεβασμιωτάτου Μητροπολίτου Πατρών κ.κ. Νικοδήμου, και βεβαίως με την φροντίδα του Σεβασμιωτάτου Ποιμενάρχου κ.κ. Αμβροσίου.

L’indimenticabile anziano, dopo aver raggiunto l’età di 82 anni e aver dato una testimonianza senza precedenti nel nostro secolo di doni celesti, santità, umiltà, semplicità, distinzione, elemosina, pratica e saggezza contro Dio, dopo essere stato l’unico protettore di migliaia di orfani e perfezione dei discendenti , dormì pacificamente nel 1932 d.C. e lo seppellirono davanti al Tempio di San Giovanni il Cacciatore.

Il 29 agosto 1992, le reliquie più sacre e miracolose di Agios Nikolaos di Planas furono collocate in un santuario d’argento, che ora si trova nella navata destra di questo tempio sacro.

La nostra Santa Chiesa ha ufficialmente proclamato santo San Nicola Planas durante il 135 ° Periodo sinodale (1991-1992 d.C.) del Patriarcato Ecumenico Pentecostale, su suggerimento di Sua Eminenza il Metropolita di Patrasso. Nikodimou, e naturalmente con la cura di Sua Eminenza l’Arcivescovo Sig. Αμβροσίου.

Οι Ασματικές Ακολουθίες του Αγίου Νικολάου του Πλανά, οι οποίες ευρίσκονται σε λειτουργική χρήση, συντάχθηκαν από τον Μητροπολίτη Πατρών κ. Νικόδημο, και από τον Αρχιμ. Νικόδημο Παυλόπουλο, Ηγούμενο της Ιεράς Μονής Λειμώνος Λέσβου.

Σύμφωνα με τον ιστοχώρο της Αποστολικής Διακονίας της Εκκλησίας της Ελλάδος η μνήμη του Αγίου ιερέως Νικολάου του Πλανά, τιμάται κατά την πρώτη Κυριακή του Μαρτίου, δια μεταθέσεως εκ της κυριώνυμης ημέρας αυτού, ύστερα από απόφαση της Ιεράς Συνόδου της Εκκλησίας της Ελλάδος. Σύμφωνα όμως με τον ιστοχώρο της Ιεράς Μητρόπολης Παροναξίας ο Άγιος Νικόλαος ο Πλανάς εορτάζει κατά την καθιερωμένη Πανήγυρη της 2ας Μαρτίου. Εάν όμως η ημέρα της Εορτής συμπίπτει κατά την περίοδο της Μεγάλης Τεσσαρακοστής, τότε η Μνήμη του εορτάζεται κατά την επομένη Κυριακή. Εμείς καταχωρούμε προσωρινά την εορτή του Αγίου Νικολάου Πλανά στις 2 Μαρτίου μέχρι να εξακριβώσουμε την ημερομηνία της εορτής του.

Le sequenze asmatiche di Agios Nikolaos di Planas, che sono in uso funzionale, sono state scritte dal metropolita di Patrasso Mr. Nikodimos e da Archim. Nikodimos Pavlopoulos, Abate del Santo Monastero di Leimonos, Lesbo.

Secondo il sito web del Ministero Apostolico della Chiesa di Grecia, la memoria del Santo Sacerdote Nicola di Planas è onorata la prima domenica di marzo, con il rinvio di questo giorno omonimo, a seguito di una decisione del Santo Sinodo della Chiesa di Grecia . Tuttavia, secondo il sito web della Santa Diocesi di Paronaxia, Agios Nikolaos Planas celebra durante il Festival stabilito del 2 marzo. Ma se il giorno della Festa coincide con il periodo della Quaresima, la domenica successiva si celebra la sua Memoria. Stiamo registrando temporaneamente la festa di Agios Nikolaos Planas il 2 marzo fino a quando non verificheremo la data della sua festa.

-Saint Arsenius of Tver, bishop (1409)

-Saint Agatho of Egypt, monk (5th century)

Our Holy Father Agathon, a great Egyptian ascetic of the 5th century

-Venerable Sabbas, abbot of Tver (1466)

-Venerable Barsanuphius, abbot of Tver (1416)

-Venerable Sabbatius, monk of Tver, and his disciple Euphrosynus, monk (15th century)

-Martyr Hesychius the Senator

-Saint Cointus (Quintus) of Phrygia, confessor and wonderworker

-Saints Andronicus and the virgin Athanasia

-Repose of Abbess Philareta of Ufa (1890)            

Eutropios, Kleonikos, Vasiliskos, Zenos, & Zoilis the Martyrs (308); -Righteous Zeno -Righteous Zoilus -Venerable Piama, virgin (337) o St Puma of Egypt; Saint Caluppan of Auvergne in Gaul  -Hieromartyr Theodoretus of Antioch -Saint Alexandra of Alexandria 

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