Iniziale » Sinassario | 17 ottobre 2023

Sinassario | 17 ottobre 2023

Ott 16, 2023 | Sinassario

  • Memoria dei SANTI ANARGIRI COSMA E DAMIANO e dei loro tre fratelli Leonzio, Antimo, Euprepio

a cura della Chiesa Greco-Ortodossa di San Paolo Apostolo dei Greci, Reggio di Calabria

Bisogna sapere che la Chiesa celebra tre coppie distinte di Santi Anargiri sotto il nome di Cosma e Damiano. I primi celebrati il 1° novembre, erano originari dell’Asia Minore, figli di una santa donna di nome Teodota. Essi morirono in pace e furono sepolti in un luogo chiamato Feremas. I secondi, celebrati il 1° luglio, erano originari di Roma essi furono uccisi a colpi di pietre dal loro maestro geloso e malvagio.

Quanto ai santi che noi celebriamo oggi, essi erano originari dell’Arabia. Abili nell’arte medica essi andavano di città in città e di villaggio in villaggio, curando gratuitamente i malati che incontravano e proclamando a tutti la venuta di Cristo, il vero medico delle anime e dei corpi. Allorché la persecuzione scatenata da Diocleziano e Massimiano (284-305) contro i cristiani infuriava, i santi si recarono con i loro tre fratelli, Leonzio, Antimo e d Euprepio in una città di Licia chiamata Aigèa e si presentarono avanti al governatore per confessare il Cristo. Vennero legati loro le mani ed i piedi e gettati in mare. Ma un angelo di Dio allora li prese e li depose incolumi sulla riva. Gli empi li catturarono di nuovo e li gettarono in una fornace ardente, ma senza alcun successo. Infine furono crocifissi, a immagine del loro Divino Maestro e gli venne tagliata la testa.

  • Memoria del Santo Profeta Osea

a cura di Giovanni Fumusa

Il Santo Profeta Osea, primo dei cosiddetti “Profeti Minori”, apparteneva alla tribù di Issachar. Visse nell’VIII secolo a.C.; fu quindi contemporaneo del Santo Profeta Amos.

In un periodo in cui molti israeliti erano tornati ad adorare gli idoli, dimenticando il vero Dio, Osea tentò di farli tornare alla fede dei loro padri. Fu molto critico nei confronti del Regno del Nord, da cui proveniva, e profetizzò l’abbattersi su di esso di disgrazie per mano di stranieri.

Le profezie di Osea sulla venuta del Signore Gesù Cristo riguardano, in particolare, il Suo rientro dall’Egitto (Os. 11:1 cfr. Mt. 2:15), la Sua Risurrezione al terzo giorno (Os. 6:2 cfr. 1Cor. 15:4) e la Sua vittoria sulla morte (Os. 13:14 cfr. 1Cor. 15:54-55)

Il Libro di Osea è diviso in 14 capitoli, i cui primi 3 raccontano la tormentata storia personale del Profeta. Su ordine di Dio, Osea prese in moglie una donna dissoluta di nome Gomer (probabilmente una meretrice sacra, legata al culto cananeo di Baal o una semplice prostituta), da cui ebbe tre figli dai nomi significativi: il primo figlio viene chiamato Yizreel, come la valle in cui si trovava la residenza estiva dei re d’Israele, e il cui nome vuol dire “Dio semina”; la secondogenita è chiamata Lo-Ruhamah, ossia “Non compatita”; l’ultimo figlio è chiamato Lo-Ammi, ovvero “Non il mio popolo”.Gli ultimi due nomi, in particolare, sono profetici poiché riflesso del malcontento di Dio: la gente d’Israele è “Non compatita” per aver abbandonato il Suo culto, preferendoGli gli idoli; per questo, attraverso il nome del terzogenito di Osea, Dio definisce Israele “Non il mio popolo”.

Nel Libro del Santo Profeta Osea, è possibile notare un parallelismo tra il suo difficile rapporto d’amore per la sua moglie infedele e il rapporto tra Dio e l’infedele Israele. Proprio a partire dal Libro di Osea, il rapporto tra Dio e Israele non è più raffigurato come quello tra re e sottoposto, ma comincia ad essere rappresentato come relazione d’amore e di comunione tra due sposi. Il medesimo simbolismo adottato dal Profeta Osea, lo si può ritrovare nel Nuovo Testamento e nell’innografia, in cui il Signore Gesù Cristo è raffigurato come lo Sposo e la Chiesa è la Sposa di Cristo.

Il Profeta Osea morì in età avanzata, dopo aver compiuto la volontà di Dio per sessant’anni.

  • Memoria di Sant’Andrea in Crisi

con informazioni da: http://wwwbisanzioit.blogspot.com

Nato a Creta nel sec. VIII S.Andrea praticò sin dalla gioventù una vita ascetica tanto dura da meritarsi l’appellativo di calibita (colui che vive in un tugurio). È dubbio se fu uno stilita in Creta, ma è certo che fu monaco.

Nel 767, nel pieno delle persecuzioni delle icone volute da Costantino V Copronimo (741-775), Andrea, recatosi a Costantinopoli, entrò nel palazzo di San Mamas (1), dove Costantino giudicava i veneratori delle sacre icone, e apostrofò arditamente l’imperatore con queste parole: «Tu dici, o imperatore, che noi adoriamo idoli; ma noi adoriamo e veneriamo queste icone perché fatte a immagine e somiglianza di Dio, che per noi si è fatto uomo». Costantino, non essendo riuscito a competere con Andrea sulla dottrina, ordinò che il monaco fosse rinchiuso in carcere, dopo averlo fatto crudelmente flagellare. L’indomani Andrea fu condotto dinanzi all’imperatore e, non piegandosi né a blandizie, né a minacce, venne abbandonato alla furia della plebaglia. Battuto a sangue per le vie di Costantinopoli, Andrea fu trascinato nel Forum Tauri e qui fu linciato, dopo che un pescatore gli aveva troncato il piede destro. Questo avvenne il 20 ottobre 767 e il corpo di Andrea fu gettato in una fossa comune in turpe compagnia di pagani e assassini, il toponimo “in crisi” (giudizio) è infatti probabilmente legato alla vicinanza del luogo di sepoltura dei criminali. Nottetempo le sue spoglie furono prelevate da un gruppo di fedeli e sepolte in terra consacrata.

Il monastero di Sant’Andrea in Krisei a Costantinopoli, attualmente Moschea Koca Mustafa Pasha di Istanbul, era dedicato a lui.

Era il katholikon di un monastero probabilmente dedicato in origine a S.Andrea apostolo e solo dopo aver accolto le spoglie di S.Andrea di Creta, martirizzato per iconodulia nel 767, dedicato a quest’ultimo.

La tipologia architettonica della chiesa – a pianta centrale cruciforme con cupola sostenuta da quattro colonne e doppio nartece, abside centrale e pastoforia – e quella dei capitelli a foglie d’acanto la fanno datare al VI sec.

Share This