- Memoria del Santo Ieromartire Luciano
a cura di Giovanni Fumusa
Lo Ieromartire Luciano, Presbitero di Antiochia, nacque nella città siriana di Samosata. Rimasto orfano all’età di dodici anni, Luciano distribuì i suoi averi ai poveri e si trasferì ad Edessa, presso il suo confessore, Macario, sotto la cui guida lesse le Scritture e apprese la vita ascetica. Fu nominato presbitero per aver diffuso il Cristianesimo tra gli ebrei e i Pagani.
Ad Antiochia San Luciano fondò una scuola in cui raccolse molti studenti ai quali insegno come interpretare le Scritture e come vivere una vita virtuosa. San Luciano si occupò dell’insegnamento e della correzione del testo greco della Septuaginta che era stato corrotto dai copisti e da eretici che avevano modificato il testo al fine di sostenere le proprie false tesi. Il testo da lui corretto fu nascosto in un muro e ritrovato durante il regno di Costantino.
Durante le persecuzioni sotto Diocleziano, San Luciano fu arrestato e imprigionato a Nicomedia per nove anni, durante i quali incoraggiò i suoi compagni di prigionia cristiani a restare saldi nella Fede in Cristo, ricordando loro di non temere le torture o la morte.
San Luciano morì in carcere a seguito delle numerose torture a cui fu sottoposto e per fame. Prima di lasciare questo mondo, espresse il desiderio di partecipare ai Divini Misteri di Cristo per la festa della Teofania. Alcuni cristiani gli portarono del pane e del vino e Luciano fu costretto dalle catene a compiere il sacrificio incruento sul proprio petto, permettendo anche agli altri cristiani di partecipare all’Eucaristia. Il giorno seguente, le guardie vennero a vedere se il Santo fosse ancora vivo e questi, dopo aver detto per tre volte “Sono un cristiano”, rese l’anima a Dio.
Il suo corpo fu gettato in mare, ma dei delfini lo riportarono a riva dopo trenta giorni e fu sepolto da dei poi credenti desiderosi di dare al Santo una degna sepoltura.