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Intervista del Metropolita Policarpo al settimane della Diocesi di Pavia “Il ticino”

Gen 26, 2024 | Scritti dal Metropolita

INTERVISTA DI SUA EMINENZA REV.MA IL METROPOLITA POLYKARPOS, ARCIVESCOVO ORTODOSSO D’ITALIA ED ESARCA DELL’EUROPA MERIDIONALE, AL SETTIMANE DELLA DIOCESI DI PAVIA “IL TICINO” IN OCCASIONE DELLE FESTE NATALIZIE

1) Lo scorso 7 dicembre abbiamo ricordato i 25 anni della Parrocchia Ortodossa di Sant’Ambrogio a Pavia, La Comunità greca in realtà è presente nella nostra città e nella nostra diocesi fin dagli anni Settanta. Le chiedo: che bilancio fa di questa vostra presenza come anima spirituale della Comunità?

La nostra parrocchia ortodossa di Sant’Ambrogio ha preso avvio nel 1998 proprio dal primo nucleo della Comunità greca pavese, composta soprattutto da ex studenti universitari, che sono rimasti nella Città e Provincia di Pavia per motivi familiari e professionali. Durante questi venticinque anni la parrocchia ha assunto una fisionomia pan-ortodossa, aumentando il suo numero di fedeli provenienti dall’Europa Orientale, soprattutto dalla Moldavia e dall’Ucraina. Ora questa Comunità parrocchiale – potremmo dire – rispecchia la Chiesa apostolica, raggruppando al suo interno cristiani ortodossi di tradizioni e di lingua diverse, ma formando un solo gregge, unito “nell’ascolto dell’insegnamento degli Apostoli, nella frazione del pane e nella preghiera”. La vocazione del Patriarcato Ecumenico, e quindi della nostra Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia, e la sua missione nel mondo è proprio quella di unire in Cristo tutti “i dispersi” ortodossi che si trovano fuori dalle loro terre di origine, cosa che a mio parere è ben riuscito nella nostra parrocchia pavese, certamente non senza difficoltà e fatiche. L’utilizzo sempre maggiore della lingua italiana nella Divina Liturgia e nelle altre celebrazioni sacre aiuta tutti i fedeli ortodossi a riconoscersi come unica Chiesa di Cristo.

2) E di conseguenza: che bilancio fa della relazione ecumenica con al diocesi cattolica?

In questi anni, grazie al fraterno dialogo ecumenico e alla reciproca conoscenza, abbiamo fatto crescere i rapporti tra le nostre Chiese sorelle. Proprio in questa città, fin dagli anni ’70, grazie al Metropolita Kleopas di Karditsa e al Vescovo Antonio Angioni di Pavia, si è iniziato un rapporto di amicizia e di collaborazione, anticipando quello che oggi sono i normali rapporti ecumenici. Ho avuto l’onore, l’anno scorso, di far visita al Vescovo Corrado e quest’anno di averlo tra di noi al Grande Vespro di Sant’Ambrogio. Questi momenti, che rimangono nella nostra memoria, oltre che illuminati dalla preghiera, diventano semi di germogli ecumenici, piccoli passi verso la piena comunione tra le nostre Chiese che, sperando non rimanga un mero desiderio umano, sia dono dall’alto e grazia divina.  Pavia, inoltre ancora oggi è meta di studio per molti nostri giovani, soprattutto greci e non, ai quali oltre di offrire la nostra cura spirituale e una Comunità ecclesiale dove si celebra la Divina Liturgia ogni Domenica e nelle grandi Feste secondo la nostra sacra tradizione, cerchiamo di inserirli nel comune cammino delle nostre Chiese di avvicinamento, collaborazione, amicizia, rispetto e riconoscimento, unendoci sempre di più fraternamente nella preghiera e nella carità.

3) Vorrei ora cambiare registro e venire al cammino che la Chiesa Cattolica sta facendo sulla Sinodalità. Lei ha fatto una bella relazione al Convegno Internazionale della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale (Napoli, 24 novembre 2023) con tema: “Sinodalità e Divina Liturgia”. Può darci i punti più essenziali così che tutta la Comunità pavese possa farne oggetto di riflessione?

Fine della mia conferenza a Napoli era presentare il collegamento che esiste tra Sinodalità e Divina Liturgia nell’ordinamento della Chiesa Ortodossa. Fu divisa in tre paragrafi. A) “Sinodalità e Gerarchia”, dove viene spiegato il fatto che in realtà la sinodalità viene coordinata gerarchicamente. L’ordinamento della Chiesa è “gerarchicamente sinodale” e “sinodalmente gerarchico”. Il principio gerarchico non è contrario a quello sinodale, visto che il secondo si basa sul primo. Quando manca l’uno non può esistere anche l’altro e di conseguenza in questo caso non esiste l’espressione reale della Chiesa. La parola greca “σύνοδος» (sinodo) si compone da due parole: la parola “σύν», che significa “insieme” e la parola “ὁδός”, che significa “via”, cioè “camminare insieme”. Dentro questa prospettiva dobbiamo vedere la frase di San Giovanni Crisostomo che la Divina Liturgia è “sinodo del cielo e della terra”, cioè assemblea e cammino comune celeste e terreste. B) “La Divina Liturgia modello della sinodalità gerarchica della Chiesa”, dove viene evidenziato che centro della vita ecclesiastica è la Divina Eucaristia. Nel modo di celebrazione della Divina Liturgia e anche nel luogo dove essa viene celebrata vediamo chiaramente la struttura sinodale e gerarchica della Chiesa, un cammino sinodale e gerarchico e un’ascesa verso l’altitudine del Monte Sinai, del Golgota e del sepolcro vuoto e nuovo della Resurrezione. La gerarchia, cioè la priorità dei carismi e delle diaconie dei partecipanti alla Divina Liturgia si distingue in molti gradi. Sono i catecumeni e i fedeli; i laici di vari livelli spirituali; i chierici di vari gradi e quelli che in vari modi servono alla Divina Liturgia. Tutti partecipano al Mistero della Divina Liturgia, ma in modo differente e di conseguenza esiste una sinodalità e una priorità gerarchica. I laici partecipano alla Divina Liturgia con la preghiera e la comunione del Corpo e del Sangue di Cristo; i sacri cantori cantano al nome del popolo; i diaconi indirizzano le suppliche a Dio per il popolo; i presbiteri offrono la mistagogia incruente, con il permesso dei loro vescovi e i vescovi sono i prevosti dell’Assemblea eucaristica. C) “L’ordinamento sinodale e gerarchico su tutti i livelli della vita ecclesiastica”. La Divina Liturgia con il modo con cui viene celebrata costituisce da sempre il modello del vissuto di tutta la vita ecclesiastica. La Divina Liturgia è proprio il centro, il nucleo e la base che costituiscono tutta la Chiesa. Di conseguenza anche tutta la diaconia amministrativa e pastorale della Chiesa deve funzionare avendo come modello la celebrazione della Divina Eucaristia, cioè sinodalmente e gerarchicamente ed essere una sua estensione. Inoltre, non è comprensibile alcuna rottura tra vita sacramentale e vita amministrativa della Chiesa. L’amministrazione ecclesiastica si compie dentro l’ambito pastorale, che è espressione dell’atmosfera eucaristica e parametro della partecipazione di tutti i membri della Chiesa al Mistero della Divina Liturgia Sotto questo significato si fa riferimento al carattere episcopico-centrico della Chiesa, che però non è indipendente da quello sinodale e gerarchico. Ho concluso la mia conferenza riferendomi alla relazione che esiste tra sinodalità e unità dei cristiani, aspetto che ha cenato Sua Santità il Papa Francesco nell’ambito dei lavori della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi (Roma, 4 – 29 ottobre 2023), che ha coinvolto vivamente anche i laici, che non sono membri “passivi” della Chiesa ma membri “carismatici” che hanno la possibilità della partecipazione alla Grazia increata di Dio e la benedizione di essere pastorati per la loro salvezza. Il Papa, all’Angelus della Domenica 24 settembre 2023 ha sottolineato che “il cammino verso l’unità dei cristiani e il cammino di conversione sinodale della Chiesa sono collegati”. 

4) Per non rubarle altro tempo e ringraziandola ancora per la sua disponibilità, le chiedo un augurio natalizio per la Comunità Cattolica di Pavia e un sogno per il nostro cammino ecumenico nei prossimi anni.

 Il Santo Natale, memoria della nascita secondo la carne del nostro Dio, Signore e Salvatore Gesù Cristo non solo sia un momento di festa e di gioia, ma ci riporti alla verità di questo evento: Cristo Dio si è fatto uomo affinché anche l’uomo diventasse Dio per grazia. Il Santo Natale è la dimostrazione per eccellenza dell’amore immesso di Dio verso la Sua più amata creatura, l’uomo caduto. Possa veramente il Signore Gesù illuminare con la Sua venuta i nostri cammini di Chiesa, possa donarci la vera Pace, che viene da Dio, possa riempire di calore divino i nostri cuori umani e portare la salvezza a tutti gli uomini di buona volontà. Alla nobile e storica Città di Pavia, a tutte le Chiese a ai loro rappresentanti, a tutte le famiglie, ai giovani e agli anziani giungano i miei più fervidi auguri di buon e santo Natale e di un felice, pacifico e prospero nuovo Anno civile con la benedizione e la grazia del nostro Dio, tre volte santo.

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