- CONCEZIONE di SANT’ANNA, madre della Tuttasanta Madre di Dio
a cura della Chiesa Greco-Ortodossa di San Paolo Apostolo dei Greci, Reggio di Calabria
Secondo il disegno di Dio che voleva prepararsi una dimora pura per incarnarsi e risiedere tra gli uomini, a Gioacchino ed Anna era stato impedito di avere progenitura. Arrivati ambedue ad età avanzata e rimasti sterili, come la natura umana piegata e disseccata sotto il potere del peccato e della morte, essi non cessavano comunque di supplicare Dio di liberarli dal loro obbrobrio. quando il tempo della preparazione voluto dal Signore fu compiuto, Egli inviò l’Arcangelo Gabriele da Gioacchino, ritirato su una montagna e da Anna, che piangeva il suo dolore nel giardino, per annunciare che ben presto si sarebbe compiuta attraverso loro la profezia, che una bambina sarebbe nata, destinata a divenire la vera Arca della Nuova Alleanza, la Scala divina, il Roveto non consumato, la Montagna non tagliata, il Tempio vivente, dove avrebbe abitato il Verbo di Dio.
In quel giorno, attraverso la concezione di sant’Anna, la sterilità di tutta la natura umana separata da Dio attraverso la morte, aveva fine e, attraverso il concepimento sovrannaturale di colei che era rimasta sterile secondo l’età in cui le donne non potevano più portar frutto, Dio annunciava e confermava il miracolo più grande della concezione senza seme e della nascita immacolata del Cristo nel seno della Tuttasanta Vergine Madre di Dio.
Benché ella fosse nata attraverso un intervento miracoloso di Dio, la Santa Vergine Maria fu concepita dall’unione dell’uomo e della donna, secondo la legge della nostra natura umana decaduta e sottoposta alla morte e alla corruzione dopo il peccato di Adamo (Gen. 3,16).
Vaso d’elezione, Scrigno prezioso preparata da Dio dall’origine dei secoli, Ella è la rappresentante più pura e più perfetta dell’umanità ma non è stata tuttavia messa a parte dalla nostra eredità comune e dalle conseguenze del peccato dei nostri primi progenitori [1].
Così come conveniva che il Cristo, nella Sua Incarnazione, si rendesse simile agli uomini in tutto tranne che nel peccato, al fine di liberarli dalla morte attraverso la sua morte volontaria (Ebrei 2,14), così bisognava che la Sua Madre, nel cui seno il Verbo di Dio doveva unirsi alla natura umana, fosse in tutto simile a noi, sottomesso alla morte e alla corruzione, di modo che la Salvezza e la Redenzione ci concernessero pienamente, noi tutti figli di Adamo.
La Madre di Dio è stata eletta e scelta tra tutte le donne, non in maniera arbitraria ma perché Dio vide prima che sarebbe stata preservata e mantenuta perfettamente in tutta la sua purezza per essere degna di riceverLo [2].
Concepita e nata come tutti noi, ella è stata degna di divenire la Madre del Figlio di Dio e Madre di tutti noi. Tenera e compassionevole, può così intercedere avanti a Suo Figlio, perché Egli ci rendesse in pietà.
Così come il Signore, fu il frutto della Sua verginità, la Santa Madre di Dio fu il frutto della castità di Gioacchino ed Anna. Ed è seguendo questa via della purezza che anche noi, monaci e caste coppie di cristiani, facciamo nascere e crescere in noi il Cristo Salvatore.
Note:
1) La Chiesa Ortodossa rigetta il dogma dell'<< immacolata concezione >>, recentemente proclamato dalla Chiesa Cattolica Romana (1858) senza tuttavia sminuire la dignità della Madre di Dio. Peri i Padri, l’eredità di Adamo non consiste in una responsabilità personale di tutti gli uomini riguardo al peccato originale, ma semplicemente un’eredita delle conseguenze di questo peccato: la morte, la corruzione e le passioni (compresa la riproduzione attraverso l’unione carnale). E’ perciò che gli Ortodossi non hanno alcuna difficoltà a riconoscere che la Madre di Dio era erede come noi tutti delle conseguenze dell’errore di Adamo (solo Cristo ne fu esente) ma che era pura e senza peccato poiché ella si è liberamente guardata da ogni attrazione per il mondo e per le passioni ed ha volontariamente cooperato al disegno di Dio, obbedendo con docilità alla Sua Volontà. (<< Ecco la Serva del Signore >> rispose all’Angelo [Luca 1,38]).