- 02: Incontro del Signore, Dio e Salvatore Nostro Gesù Cristo: Dai Discorsi sull’Hypapante
di san Sofronio, vescovo
Accogliamo la luce viva ed eterna
Noi tutti che celebriamo e veneriamo con intima partecipazione il mistero dell’incontro del Signore, corriamo e muoviamoci insieme in fervore di spirito incontro a lui. Nessuno se ne sottragga, nessuno si rifiuti di portare la sua fiaccola. Accresciamo anzi lo splendore dei ceri per significare il divino fulgore di lui che si sta avvicinando e grazie al quale ogni cosa risplende, dopo che l’abbondanza della luce eterna ha dissipato le tenebre della caligine. Ma le nostre lampade esprimano soprattutto la luminosità dell’anima, con la quale dobbiamo andare incontro a Cristo. Come infatti la Madre di Dio e Vergine intatta portò sulle braccia la vera luce e si avvicinò a coloro che giacevano nelle tenebre, così anche noi, illuminati dal suo chiarore e stringendo tra le mani la luce che risplende dinanzi e tutti, dobbiamo affrettarci verso colui che è la vera luce.
La luce venne nel mondo (cfr. Gv 1, 9) e, dissipate le tenebre che lo avvolgevano, lo illuminò. Ci visitò colui che sorge dall’alto (cfr. Lc 1, 78) e rifulse a quanti giacevano nelle tenebre. Per questo anche noi dobbiamo ora camminare stringendo le fiaccole e correre portando le luci. Così indicheremo che a noi rifulse la luce, e rappresenteremo lo splendore divino di cui siamo messaggeri. Per questo corriamo tutti incontro a Dio. Ecco il significato del mistero odierno.
La luce vera che illumina ogni uomo che viene in questo mondo (cfr. Gv 1, 9) è venuta. Tutti dunque, o fratelli, siamone illuminati, tutti brilliamo. Nessuno resti escluso da questo splendore, nessuno si ostini a rimanere immerso nel buio. Ma avanziamo tutti raggianti e illuminati verso di lui. Riceviamo esultanti nell’animo, col vecchio Simeone, la luce sfolgorante ed eterna. Innalziamo canti di ringraziamento al Padre della luce, che mandò la luce vera, e dissipò ogni tenebra, e rese noi tutti luminosi. La salvezza di Dio, infatti, preparata dinanzi a tutti i popoli e manifestata a gloria di noi, nuovo Israele, grazie a lui, la vedemmo anche noi e subito fummo liberati dall’antica e tenebrosa colpa, appunto come Simeone, veduto il Cristo, fu sciolto dai legami della vita presente.
Anche noi, abbracciando con la fede il Cristo che viene da Betlemme, divenimmo da pagani popolo di Dio. Egli, infatti, è la salvezza di Dio Padre. Vedemmo con gli occhi il Dio fatto carne. E proprio per aver visto il Dio presente fra noi ed averlo accolto con le braccia dello spirito, ci chiamiamo nuovo Israele. Noi onoriamo questa presenza nelle celebrazioni anniversarie, né sarà ormai possibile dimenticarcene.
Dai «Discorsi» di san Sofronio, vescovo
(Disc. 3, sull’«Hypapante» 6, 7; PG 87, 3, 3291-3293)
- 02: Νῦν ἀπολύεις / Nunc dimittis (multilingue)
di san Simeone il Giusto
Νῦν ἀπολύεις τὸν δοῦλόν σου, δέσποτα, κατὰ τὸ ῥῆμά σου ἐν εἰρήνῃ,
ὅτι εἶδον οἱ ὀφθαλμοί μου τὸ σωτήριόν σου,
ὃ ἡτοίμασας κατὰ πρόσωπον πάντων τῶν λαῶν,
φῶς εἰς ἀποκάλυψιν ἐθνῶν καὶ δόξαν λαοῦ σου Ἰσραήλ.
Nunc dimittis servum tuum, Domine,*
secundum verbum tuum in pace:
Quia viderunt oculi mei salutare tuum*
Quod parasti ante faciem omnium populorum:
Lumen ad revelationem gentium,*
et gloriam plebis tuae Israel.
Ora lascia, o Signore, che il tuo servo*
vada in pace secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,*
preparata da te davanti a tutti i popoli,
luce per illuminare le genti*
e gloria del tuo popolo, Israele.
Lord, now lettest thou thy servant depart in peace according to thy word.
For mine eyes have seen thy salvation,
Which thou hast prepared before the face of all people;
To be a light to lighten the Gentiles and to be the glory of thy people Israel.
Ныне отпущаеши раба Твоего, Владыко, по глаголу Твоему, с миром;
яко видеста очи мои спасение Твое,
еже еси уготовал пред лицем всех людей,
свет во откровение языком, и славу людей Твоих Израиля.
Nun lässt du, Herr, deinen Knecht, wie du gesagt hast, in Frieden scheiden.
Denn meine Augen haben das Heil gesehen,
das du vor allen Völkern bereitet hast,
ein Licht, das die Heiden erleuchtet, und Herrlichkeit für dein Volk Israel.
Herre, no gjev du din tenar heimlov, som ordet ditt lydde, og let han fara i fred!
For no fekk auga mitt skoda di frelsa,
som du hev skipa til for åsyni åt alle folk,
eit ljos som for heidningarn’ lyser, ein herlegdom og ei æra for Israel, folket ditt eige.
Ныне отпускаешь раба Твоего, Владыка, по слову Твоему, с миром,
ибо видели очи мои спасение Твоё,
которое Ты уготовал пред лицом всех народов,
свет к просвещению язычников и славу народа Твоего Израиля.
No jouwe Jo, Hear, jo tsjinner it frij
Om nei jo tasizzing yn frede hinne te gean
Myn eagen hawwe no ommers de ferlossing sjoen
Dy’t Jo taret hawwe foar it each fan alle folken
In ljocht om de heidens it paad te wizen
En in gloarje foar Jo folk Israel.
Most bocsásd el uram, a te szolgádat,
A te igéd szerint békességben,
Mert látták szemeim a tőled küldött üdvözítőt,
Kit rendeltél minden népek színe elé;
Világosságul a pogányok megvilágosítására
És dicsőségül a te népednek, Izraelnek.
Ныне отпускаешь раба Твоего, Владыко, по слову Твоему, с миром,
ибо видели очи мои спасение Твое,
которое Ты уготовал пред лицом всех народов,
свет к просвещению язычников и славу народа Твоего Израиля.
Teraz o Panie, pozwól odejść Twemu słudze w pokoju według Twego Słowa.
Bo moje oczy ujrzały Twoje zbawienie, które przygotowałeś wobec wszystkich narodów.
Światło na oświecenie pogan i chwałę Ludu Twego, Izraela.
Agora tu, Senhor, despedes em paz o teu servo Segundo a tua palavra;
Porque os meus olhos já viram a tua salvação,
A qual preparaste ante a face de todos os povos:
Luz para revelação aos gentios, E glória do teu povo de Israel.