- Memoria del santo Apostolo ed Evangelista LUCA
a cura della Chiesa Greco-Ortodossa di San Paolo Apostolo dei Greci, Reggio di Calabria
San Luca era originario della città d’Antiochia la Grande. Di nobile nascita, si era applicato dalla giovinezza a progredire nella saggezza e nello studio delle scienze e delle arti, egli viaggiava per tutto il mondo al fine di soddisfare la sua sete di conoscenza ed eccelleva in particolare nella scienza medica e nell’arte della pittura. Sotto il regno dell’imperatore Claudio (42 d.C.) mentre dava le sue cure ai malati della regione di Tebe in Beozia, incontrò l’apostolo Paolo, le cui parole di fuoco lo convinsero che la verità assoluta che da tanti anni ricercava si trovava effettivamente nei discepoli di Gesù Cristo. Egli abbandonò allora senza esitare tutti i suoi beni e ciò che lo legava agli errori dei suoi padri e abbandonò la medicina dei corpi per divenire, al seguito di san Paolo, medico delle anime. Egli seguì l’Apostolo dei pagani nei suoi viaggi missionari, percorrendo senza sosta le strade del mondo al fine di proclamare la Buona Novella . Egli l’accompagnò fino a Roma nel suo ultimo viaggio e fu lì che, senza dubbio l’Apostolo gli ordinò di redigere il terzo vangelo, dedicato a Teofilo, governatore dell’Acaia, che si convertì al cristianesimo. Un po’ più tardi, Luca gli indirizzò gli Atti degli Apostoli, che narravano i prodigi compiuti dal Santo Spirito negli Apostoli dopo la Pentecoste fino alla cattura di Paolo a Roma. Dopo essere stato separato dal suo maestro, Luca ritornò in Grecia per proclamare l’Evangelo. Si fermò nuovamente nella regione di Tebe, dove morì in pace all’età di sessanta anni
Volendo rendere gloria al suo fedele servitore, Dio fece colare dalla sua tomba un liquido miracoloso, che guariva le malattie degli occhi di quelli che si ungevano con fede. È così che dopo la sua morte, san Luca continuò ad esercitare la medicina e lunghi anni più tardi (3 marzo 357), l’imperatore Costanzo, figlio del grande Costantino, fece trasportare la reliquia del santo a Costantinopoli attraverso l’intermediazione di san Artemio, duca d’Egitto, e la fece depositare sotto l’altare della chiesa dei Santi Apostoli, vicino alle sante reliquie degli apostoli Andrea e Timoteo.
Secondo la tradizione, san Luca che per primo, eseguì tre immagini della santa Madre di Dio che porta tra le braccia il Bambino-Dio. Egli le sottopose all’approvazione della Vergine, mentre ella era ancora in vita. Costei accolse con gioia queste sante immagini e disse: << Che la grazia di Colui che è stato partorito attraverso me, sia in esse! >>. In seguito san Luca, rappresentò in immagini i santi Apostoli e trasmise alla Chiesa questa pia e santa tradizione della venerazione delle icone di Cristo e dei suoi santi.
- Sinassi dei Santi Padri Cretesi dei Sinodi Ecumenici
Per tutti i Padri Cretesi che hanno preso parte ai Sinodi Ecumenici, su iniziativa di P. Chrysostomos Papadakis e con l’impegno del celebrato Metropolita di Gortina e Arcadia Cirillo, sono stati compilati e ufficializzati, con l’approvazione della Santo Sinodo Eparchiale, un Ufficio e un Canone di Supplica. Il venerabile Gerarca ha anche fatto costruire un tempio nell’anno 2000, presso la località “Livadiotis” nella parte meridionale dell’isola, che non è riuscito ad inaugurare.
La celebrazione del ricordo di tutti i Padri cretesi partecipanti ai Santi Sinodi Ecumenici è stata fissata per la domenica successiva alla Festa nella quale si celebrano i Padri del VII Sinodo Ecumenico, dunque a metà circa del mese di ottobre.
- Memoria del nostro beato padre Giuliano dell’Eufrate
Vicariato Arcivescovile della Campania- Chiesa dei SS. Pietro e Paolo – Napoli
Figlio di una famiglia povera, il beato Giuliano visse nel IV secolo. Sebbene analfabeta, con la sua vivida pietà fu benedetto dalla grazia divina, al fine di acquisire un’abbondante filosofia spirituale secondo Cristo, fatta di retta fede, discernimento e vita pura. Eccellente in moderazione, saggezza, capacità di riconoscere le malattie e i pericoli per le anime, istruzione prudente e consigli appropriati. Da giovane monaco, era diventato famoso per la sua saggezza e virtù. E nel suo eremo, che era sulle rive del fiume Eufrate, uomini istruiti corsero per ricevere il suo consiglio e trarre beneficio dalle sue parole.
Si recò sul santo monte Sinai, dove praticò l’ascetismo per molto tempo. Ma tornò al suo eremo sulle rive dell’Eufrate e attirò molti nuovi discepoli verso una vita di autentico pentimento.
Negli anni di Giuliano l’Apostata, il beato Giuliano sostenne e confortò molte anime. La sua fama si era diffusa così tanto che San Crisostomo lo lodò, dicendo che il suo nome era più luminoso perfino di quello dei re. Così, la sua vita trascorse in santità, e consegnò in pace la sua anima benedetta a Dio.