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Sinassario | 15 dicembre 2024

Dic 14, 2024 | Sinassario

  • Memoria del santo ieromartire ELEUTERIO, vescovo d’Illiria

a cura della Chiesa Greco-Ortodossa di San Paolo Apostolo dei Greci, Reggio di Calabria

Il glorioso martire di Cristo Eleuterio, eponimo della libertà, nacque a Roma nel II sec. Rimasto presto orfano di padre, fu cresciuto nel timor di Dio e l’amore per le sante virtù dalla pia madre, Anzia, che aveva ricevuto la santa fede dei discepoli direttamente dall’Apostolo Paolo. Affidato al vescovo di Roma, Aniceto (155 – 156), per la sua educazione, il santo ragazzo mostrò tali qualità che salì rapidamente tutti i gradi della gerarchia ecclesiastica. Ordinato diacono a 17 anni, fu consacrato dal papa, vescovo d’Illiria (l’attuale Ex-Yugoslavia e parte della Grecia continentale) all’età di 20 anni*.
Malgrado la giovane età, per la sua fede e il suo zelo ardente, era un uomo maturo nella conoscenza di Dio, << nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo >> (Efes. 4,13) e arrivò a convertire un gran numero di pagani con la sua parola, confermata da molti miracoli.
La sua fama cresceva e la notizia dei suoi successi arrivarono fino alle orecchie dell’imperatore che, inquieto per la forza crescente della Chiesa, inviò uno dei suoi generali, Felice, per arrestare il santo vescovo.
Ma vedendo l’aspetto luminoso di questo giovane pastore in mezzo al suo gregge e la dolcezza del suo insegnamento, il rude soldato abbandonò a sua volta le vanità di questo mondo, credette al Cristo e alla promessa della vita eterna, si fece battezzare e si presentò insieme al santo, avanti al tiranno, impaziente di trovare la perfezione versando il suo sangue. Interrogato dal sovrano, il valente Eleuterio restò insensibile sia alle adulazioni che alle minacce e, confessando il Cristo vero Dio, assicurò che le torture altro non sono che giochi di bambini per coloro che hanno rivestito la Croce e che la morte per Cristo è delizia, allegria e promessa di gloria eterna. Subito gettato su un letto di bronzo incandescente, poi steso su una griglia e ricoperto d’olio bollente e altre sostanze ustionanti, dimorò indenne, come rinfrescato dalla Grazia.
E senza perdere la libertà di parola, blasfemò il tiranno che perseguitava i tranquilli agnelli di Cristo come il << lupo d’Arabia >>. Su consiglio del prefetto della città, Coremmone, uomo crudele e dalla fertile immaginazione in materia di tortura, confezionò un forno, dotato di lance appuntite per gettarvi il valente atleta della fede.
Ma, quando Eleuterio alzò una ardente preghiera per la conversione dei suoi nemici, il feroce Coremmone, improvvisamente illuminato dal Santo Spirito, prese le difese del Santo, confessò il Salvatore e penetrò con ardore nelle fiamme che egli aveva fatto accendere per il vescovo.
Preservato anch’egli dalla Grazia, fu poi decapitato. San Eleuterio, decisamente refrattario al fuoco dei supplizi, fu chiuso in una oscura prigione, dove una colomba andava con regolarità a portargli il nutrimento. Attaccato dopo dietro a due cavalli selvatici lanciati al galoppo, fu liberato dall’intervento di un Angelo e andò a rifugiarsi nelle alture di una montagna vicino.
Egli visse lì da solo, tranquillamente per qualche tempo, in compagnia delle bestie selvatiche che quando cantava l’officio divino, si fermavano, piene di rispetto, e indirizzavano con lui attraverso il loro silenzio un cantico di lode al Dio dell’universo.
Scoperto da cacciatori, fu nuovamente arrestato, in cammino verso Roma, convertì le sue guardie e un gran numero di pagani, che rigenerò con il santo Battesimo prima di comparire avanti al tiranno.
Egli fu gettato ai leoni nell’anfiteatro in occasione di una festa ma le bestie più feroci giocavano ai suoi piedi come gattoni inoffensivi.
Finalmente san Eleuterio trovò la liberazione da questa vita passeggera e fu coronato avendo la testa tagliata.
La spada si era appena abbattuta che la sua madre, Anzia, si precipitò verso il corpo immolato del figlio e lo strinse con amore, glorificandolo per aver così coraggiosamente combattuto per il Signore. I boia si gettarono allora su di lei mescolando il suo sangue a quello di san Eleuterio.
Secondo una tradizione popolare, san Eleuterio è invocato dalle donne incinte per ottenere un parto sereno.

Note:

* Le regole imponevano l’età minima d’ordinazione a 25 anni per i diaconi, a 30 per i preti e al di là per i vescovi non essendo ancora per essi fissata l’età che sarà stabilita al Concilio di Neocesarea (324) e al Sesto Concilio Ecumenico (681).

  • Memoria del santo sacromartire Giovanni VIII, papa dell’antica Roma

Archimandrita Antonio Scordino

Ottimo amico del santo patriarca di Costantinopoli Fozio, condannò severamente il Filioque e perciò nell’anno 882 fu avvelenato dagli opposti, i quali anche, a colpi di scure, fecero a pezzi il suo corpo.

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