- Memoria del giusto ABRAMO il Patriarca e di LOT suo nipote
a cura della Chiesa Greco-Ortodossa di San Paolo Apostolo dei Greci, Reggio di Calabria
Abramo nacque verso il XII sec. a.C., a Ur, nel paese dei Caldei.
Egli era originario della tribù di Sem ed era sposato con Sara, rimasta senza figli. Dio elesse Abramo per farne il padre del suo popolo e gli disse: << Lascia il tuo paese, la tua famiglia, la casa di tuo padre per il paese che Io ti mostrerò; Io voglio fare da te una grande nazione, benedirti e rendere grande il tuo nome. Tu sarai una benedizione: Io benedirò chi ti benedirà, e chi ti disprezzerà, Io lo maledirò e tutte le famiglie della terra saranno benedette in te >> (Gen. 12,1-3). Abramo ebbe fede nelle parole del Signore e senza guardare indietro, prese Sara, suo nipote Lot, i suoi beni ed i suoi servitori e partì dritto avanti a lui verso il paese di Canaan. In cambio della sua fede, Dio promise ad Abramo di stabilire una alleanza perpetua tra Lui e la sua discendenza, alleanza che doveva rappresentare la circoncisione di ogni male dalla discendenza di Abramo. Come primo segno del suo favore, il Signore accordò un figlio a Sara la sterile, nonostante lei ed il suo sposo fossero molto avanzati in età. Isacco divenne così il segno del favore di Dio e il simbolo del Messia futuro, del Cristo, che doveva venire per compiere e portare a perfezione le promesse fatte da Dio al santo Patriarca. Abramo morì in una serena vecchiaia all’età di 175 anni. Egli fu sepolto nella terra di Canaan, nel campo che aveva comprato per dare sepoltura a Sara.
Quando Lot entrò con Abramo nella terra di Canaan, prese in possesso le terre ricche e fertili della piana del Giordano e si installò a Sodoma. Gli abitanti di Sodoma erano allora immersi nel vizio e nelle perversioni e scatenarono la collera del Signore che decise di distruggere la città. Egli inviò però due Angeli ad avvertire Lot e gli ordinò di fuggire, lui ed i suoi. Essi gli dissero: << Salvati, sulla strada. Non guardare indietro e non ti fermare da nessuna parte sulla pianura, salvati sulla montagna in modo che tu non perisca >> (Gen. 19,17). Nel momento in cui Lot fuggì, Dio fece piovere su Sodoma e Gomorra dello zolfo e del fuoco e fece perire i peccatori tra i tormenti che egli prepara per l’eternità nell’inferno. Ma la donna di Lot disobbedì al comandamento del Signore e si girò per guardare indietro. Ella fu subito trasformata in statua di sale, per insegnare alle future generazioni a seguire l’appello di Dio senza guardare il mondo e le abitudini da cui Egli ci ha tratto fuori .
Lot e Abramo sono egualmente celebrati con gli altri Antenati di Cristo, la domenica prima della Natività.
- Memoria del santo APOSTOLO GIACOMO, figlio d’Alfeo
a cura della Chiesa Greco-Ortodossa di San Paolo Apostolo dei Greci, Reggio di Calabria
San Giacomo. Figlio di Alfeo, era il fratello dell’Evangelista Matteo, il pubblicano. Egli faceva parte del coro degli Apostoli e proclamò la buona Novella ai pagani. Il suo zelo per Dio era così ardente che, senza paura di rappresaglie, gettò a terra gli altari degli idoli. Con la grazia del Santo Spirito, scacciava gli spiriti maligni, guariva i malati e fece un gran numero di miracoli, tanto bene che i pagani presero l’abitudine di chiamarlo << germe divino >>. Egli percorse il mondo intero per rendere partecipi tutti del suo amore per Cristo. Poi fu arrestato da dei Giudei che gli diedero l’occasione di seguire fin nella morte l’esempio del Signore sospendendolo ad una croce, dove rese la sua anima a Dio.
- Memoria di santo Stefano il Cieco
Archimandrita Antonio Scordino
Despota di Srem, sposo di sant’Angelina, fu esiliato in Italia, dove si addormentò in pace nell’anno 1477.