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Sinassario | 25 ottobre 2023

Οκτ 24, 2023 | Συναξάρι

  • Memoria dei nostri padri tra i santi Niceforo Exakionite e Ioannikio

Archimandrita Antonio Scordino

Niceforo Exakionite – ? Tra i ‘giramondo’ bisogna ricordare anche san Niceforo Exakionite. Egli nacque a Vasilion, l’antica Iuliopoli nella Galazia Inferiore [920 circa], e studiò a Costantinopoli. Amico di Niceforo Focà, lo seguì in tutte le campagne di guerra, in qualità di Cappellano militare. Era al seguito del contingente dell’Esercito romano anche quando esso fu battuto dai Saraceni a Rametta, presso Messina [25 ottobre 964]: tra i pochi che riuscirono a mettersi in salvo (oltre diecimila i caduti), Niceforo fu nominato Màghistros, plenipotenziario di Sicilia e Italia. Si stabilì a Rossano, roccaforte abitata da nobili originari della Capitale, posta sopra un’ampia insenatura tranquilla: per ricostituire la flotta annientata nelle acque di Milazzo si giovò dell’ottimo legname della Sila, senza però poter fare affidamento sulla popolazione locale, più che restia al reclutamento obbligatorio. I rossanesi infatti ammazzarono gli ufficiali e incendiarono le navi. La Corte marziale decretò per tutti la condanna a morte, che però Niceforo – mosso a pietà da san Nilo di Rossano – commutò in una multa simbolica (pagata pure di tasca sua). L’Exakionite poi si dimise da Màghistro e fu eletto vescovo di Mileto; dopo venti anni lasciò anche la cattedra vescovile e si fece umile monaco in Bitinia, nel Monastero di San Paolo; in seguito condusse vita eremitica a Platanè (presso Anea) e a Xero Chorafio, una località vicina. In Italia Meridionale il ricordo dell’Imperatore e del suo prete-soldato è forse conservato da cognomi e toponimi come Focà e Maghistro (o del Mastro).

  • Memoria dei Santi Marciano e Martirio

A Costantinopoli, santi Martirio, suddiacono, e Marciano, cantore, uccisi dagli Ariani sotto l’imperatore Costanzo.

Marciano e Martirio prestarono servizio nell’ufficio dei segretari a San Paolo, l’arcivescovo di Costantinopoli, sotto l’imperatore ariano Costantino. Quando san Paolo fu esiliato in Armenia, dove fu strangolato a morte dagli Ariani, questi santi martiri furono decapitati per lo stesso motivo nel 358.

La loro famosa tomba, situata prima delle mura di Costantinopoli, divenne un luogo di preghiera come tutte le altre tombe dei martiri. È stato costruito dalla sollecitudine di due arcivescovi di Costantinopoli, San Giovanni Crisostomo, che ha iniziato l’opera, e Sisinnio, che l’ha completata.

  • Memoria di Sant’Arduino confessore della fede a Ceperano (verso il 627)

Secondo una venerabile  tradizione  Sant’Arduino sarebbe nativo dell’Inghilterra, di stirpe pagana. Sant’Agostino di Canterbury, celebre evangelizzatore dell’isola, lo convertì al cristianesimo e gli conferì l’ordinazione sacerdotale. Per un certo tempo Arduino esercitò il suo ministero dedicandosi intensamente alla preghiera ed al digiuno, finché insieme ad altri santi pellegrini, Gerardo, Bernardo e Folco, decise di intraprendere la visita dei luoghi santi in Palestina. Al ritorno da questo lungo viaggio si sarebbe fermato a Ceprano, in provincia di Frosinone, ove fu però colpito dalla peste allora dilagante e trovò così la morte il 28 luglio 627. Gli fu data sepoltura nella chiesa di Santa Maria Maggiore. Il suo culto, a Ceprano, fu sempre costante e continuo, e sin dal 1531 venne approvato dal Papa Clemente VII  Verso il ‘600 il vescovo di Veroli, Eugenio Fucci, compì una ricognizione delle reliquie ed un’altra fu effettuata il 31 luglio 1863 dal vescovo Fortunato Maurizi, in occasione del nuovo altare dedicato al santo. In realtà già il 18 luglio 1621 il comune di Ceprano, come risulta dai suoi atti consiliari, aveva effettuato uno scambio di reliquie con il comune di Santo Padre al quale ne aveva ceduta una di Arduino. Il capo inoltre, precedentemente separato dal corpo e legato in argento, fu adornato con maggiore fasto nel 1766. Una reliquia del santo si trova anche presso Rocca d’Arce, in diocesi di Aquino, ove nel 1779 fu trasferita in una nuova chiesa dalla vecchia cappella in demolizione a lui dedicata.

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