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Sinassario | 26 marzo 2024

Μαρ 25, 2024 | Συναξάρι

  • Memoria del santo ieromartire Codrato

Vicariato Arcivescovile della Campania- Chiesa dei SS. Pietro e Paolo – Napoli

Il santo ieromartire Codrato era Vescovo in Anatolia. Gli venne intimato, dai pagani dalla città dove era stato ordinato, di non insegnare più nel nome di Cristo, se ci teneva alla vita. Il Santo, però, non solo non smise di fare quello che gli era stato proibito, ma prese a percorrere tutta la città, battezzando tutti i catecumeni che incontrava. Fece visita ai carcerati, cristiani e pagani, esortando gli uni a rimanere saldi nella fede in Cristo, persuadendo gli altri ad allontanarsi dagli idoli, dicendo loro: “Visto che state per perdere la vostra vita ad opera di quelli che vi hanno rinchiuso in carcere, perché on morite per Cristo, così da guadagnare il Suo Regno?” Quando tutto questo venne scoperto dagli idolatri, fu arrestato e, dopo molti tormenti e torture, fu sgozzato con un coltello, rendendo così la sua anima a Dio.

  • Sinassi dell’Arcangelo Gabriele

Fedele alla sua abitudine di celebrare il giorno dopo le feste di Nostro Signore Gesù Cristo e della Theotokos, la memoria dei Santi che hanno partecipato da vicino il mistero commemorato, oggi nella Chiesa Ortodossa è istituita una sinassi in onore dell’Arcangelo Gabriele, scelto per annunciare il divino, soprannaturale e ineffabile mistero dell’Incarnazione del Verbo di Dio alla Vergine Santissima.

da: calendariobizantino.it

  • Memoria del beato Stefano il confessore

Vicariato Arcivescovile della Campania- Chiesa dei SS. Pietro e Paolo – Napoli

Memoria del beato Stefano il confessore, igumeno del monastero di Triglias

Santo Stefano visse negli anni dell’imperatore Leone l’Armeno (813 – 820). Fin da giovane si dedicò con fervore alla vita ascetica e ben presto si distinse tra i fratelli per il suo temperamento, la sua morale e la sua alto profilo ascetico. In seguito, come igumeno del Monastero di Triglias, si distinse non solo per le sue doti amministrative e per l’equità verso i confratelli, ma anche per il suo impegno per gli ideali monastici e il progresso spirituale del Monastero.

Quando l’imperatore Leone V emanò nuovi ordini contro le Sante Icone e coloro che le veneravano, l’igumeno Stefano lasciò il suo monastero e scese in città per sostenere i perseguitati nella fede e per rafforzare la loro resistenza. Per queste azioni fu arrestato, imprigionato ed esiliato. Si addormentò nel Signore in esilio, lottando per i diritti della Chiesa.

  • Memoria dei ventisei martiri goti

Vicariato Arcivescovile della Campania- Chiesa dei SS. Pietro e Paolo – Napoli

Questi santi martiri vissero durante il periodo del re gotico Ungurico e dell’imperatore Graziano (375-383). Mentre tutti si trovavano in chiesa a cantare, furono arrestati dal re dei Goti e gettati vivi nel fuoco. Poi accadde che un cristiano, che stava portando la sua offerta in Chiesa, fu anche lui arrestato e gettato nel fuoco, dopo aver prima confessato Cristo, offrendo così se stesso a Cristo invece di un’altra offerta. I resti dei martiri, presbiteri e laic,i furono raccolti dalla moglie di un altro sovrano della nazione gotica, che era cristiana. In seguito, abdicato in favore del figlio, vagando da un luogo all’altro, venne nella terra dei Romani con sua figlia. Poi ritornò nel suo paese, dopo aver lasciato in eredità alla figlia le sacre reliquie. Questa, recatasi a Cizico, lasciò parte di questi resti alla città prima di morire.

Questi santi sono: i due presbiteri, Vathùssis e Wìrkas con i loro due figli e le tre figlie e il monaco Arpìlas; i laici invece erano Avìpas, Agnàs, Rìax, Igàthrax, Iskòos, Silla, Sìghigias, Swirìllas, Seìvlas, Thèrmas, Fìlgas e le donne erano Anna, Allàs, Varis, Moikò, Mamìka, Wirkò e Animàis.

Il loro martirio avvenne tra il 375 e il 383.

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