- Memoria dei Santi Bonifacio Martire a Tarso in Cilicia e Aglaida Giusti di Roma
Sia Bonifacio che Aglaide erano pagani e vivevano in dissolutezza. Stanca del loro modo di vivere, ma anche interessata a capire il fenomeno del cristianesimo, Aglaida decise di inviare Bonifacio in pellegrinaggio in Terrasanta per raccogliere le sante reliquie dei martiri cristiani.
Quando giunse a Tarso (Asia Minore), Bonifacio scoprì che contro i cristiani era iniziata una massiccia persecuzione, si dichiarò egli stesso cristiano e, come tale, fu sottoposto a martirio. La sua salma imbalsamata fu riportata a Roma per essere sepolta in un oratorio sulla via Latina.
Aglaida stessa decise di aderire a sua volta al cristianesimo. Lasciata ogni sua ricchezza ai poveri, si ritirò a vita monastica per i diciotto anni in cui visse ancora, ricevendo – sempre in accordo alla leggenda – il dono divino di esorcizzare gli spiriti maligni.
In memoria di Bonifacio Aglaide fece costruire sull’Aventino una chiesa, divenuta poi la basilica dei Santi Bonifacio e Alessio (ove si trovano anche le spoglie di Alessio di Roma), luogo in cui, secondo l’Itinerario De Locis Sanctis Martyrum,[1] le reliquie del santo furono trasferite successivamente in un’urna funeraria marmorea sotto l’altare maggiore il martedì delle Palme del 1217.
- Memoria di San Gregenzio nato a Milano poi Vescovo di Tafar nello Yemen e confessore della fede cristiana verso gli ebrei (552)
Tratto da
https://www.crkvenikalendar.com/zitije_it.php?pok=0&id=BBDB
Agapios Landos e Doukakis lo fanno nascere a Milano, mentre la Vita pubblicata da A. Vasiliev dice che nacque a Bliarès « sulla frontiera degli Avari », e l’editore pensa che si tratti di Lipljan, anticamente Ulpiana nella Mesia.. Questa identificazione sembra più probabile di quella di Milano. Ecco il riassunto dell’attività del santo. Sotto l’imperatore Giustino, Elesbaan, re di Etiopia, chiese al patriarca di Alessandria un arcivescovo per succedere a quello che era morto e Proterio inviò Gregenzio Dopo aver operato in Etiopia, questi passò nell’Arabia Felice presso gli Imiariti (gli Omenti dei Bizantini) e vi converti numerosi giudei, ma fu combattuto da alcuni di loro. Ebbe controversie col celebre rabbino Herban e mori nel paese.
Questa esposizione dei fatti rivela delle lacune: per essere inviato da Alessandria, bisognava che Gregenzio si fosse fissato prima in Egitto, cosa che non dicono i testi. Non mancano, inoltre, gli anacronismi: poiché la missione ebbe luogo sotto Giustino (518 o 519), il patriarca di Alessandria non poteva essere Proterio, morto nel 457. È probabile, infine, che la missione nell’Arabia Felice si svolgesse solo al tempo di Giustiniano, nell’epoca in cui gli Etiopi erano padroni del paese. Quanto alle « Leggi degli Omeriti » e al « Dialogo con il rabbino Herban », pure attribuito a Green , si tratta di centoni di brani presi da altri racconti.