- Memoria del nostro santo padre Timoteo dei Simboli
Vicariato Arcivescovile della Campania- Chiesa dei SS. Pietro e Paolo – Napoli
Il nostro venerabile padre Timoteo era italiano di origine e divenne monaco in tenera età. Si dice che abbia vissuto una vita ascetica al Monastero dei Simboli sul Monte Olimpo. In quel luogo San Timoteo fu il discepolo del monaco Theosteriktos insieme al suo compagno San Platone (4 aprile), che divenne l’igumeno del vicino monastero di Sakkoudion. San Timoteo dimorava in luoghi desolati, motivo per cui divenne noto come “abitante del deserto”. In quei luoghi mortificò la sua carne e gli impulsi delle passioni con grande disciplina e intensa preghiera. Era un puro vaso dello Spirito Santo, che non ha mai voluto nemmeno guardare il viso di una donna per timore di subire danni da esso. Per la sua purezza e fede fu ritenuto degno di ricevere il dono di operare cure miracolose per ogni malattia, e gli fu data la grazia di scacciare i demoni dalle persone. Nonostante la sua vita solitaria0, san Timoteo amava le persone. Con la preghiera guarì una donna dalla sterilità. Faceva elemosine, proteggeva gli orfani, difendeva le vedove, mostrava gentilezza con gli estranei e donava cibo e vestiti ai bisognosi. Per tutta la vita visse ascetivamente e raggiunse il vertice della bontà, della purezza e dell’innocenza. Dopo aver lottato al tempo dell’iconoclastia, san Timoteo fu anche uno strenuo difensore dell’Ortodossia, confessando davanti agli empi la sua venerazione delle sacre icone. San Teofane canta nel Canone da lui composto in onore di San Timoteo, che “subì la prova dei flagelli da coloro che negavano il dono di Cristo nei nostri confronti”. Dopo aver raggiunto la perfezione spirituale, si addormentò in pace nella vecchiaia (nel 795 circa). San Teofane riferisce che “il venerabile reliquiario di San Timoteo riversa un torrente di guarigioni”. Le sue reliquie probabilmente riposavano nel monastero dei Simboli.